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Giornata mondiale delle foreste, quando le aziende fanno la differenza

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foto di L. Szmigiel

In occasione della Giornata Mondiale delle foreste, è stato organizzato il seminario “Il Legno nella botanica, nella bio-economia forestale e nei beni culturali: esperienze di dendrocronologia e di tecnologia del legno” attualmente in corso a Viterbo; la Fondazione Guglielmo Giordano mostra il lato green dell’industria e lancia l’allarme.

Giornata Mondiale delle Foreste, il legno nella bio-economia

In occasione della Giornata Mondiale delle Foreste che si celebra oggi, il dipartimento DIBAF dell’Università degli Studi della Tuscia ha organizzato un seminario in memoria del Prof. Elio Corona dal titolo “Il Legno nella botanica, nella bio-economia forestale e nei beni culturali: esperienze di dendrocronologia e di tecnologia del legno”.
Tra i vari interventi che costituiranno il ricco programma, merita una menzione particolare quella di Andrea Margaritelli, Presidente della Fondazione Guglielmo Giordano e direttore marketing di Listone Giordano, il celebre marchio leader nel settore dei parquet di alta gamma. L’azienda umbra, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare per un marchio che produce pavimentazione in legno, contribuisce infatti a rendere le foreste ancora più ricche.
La tradizione che lega Listone Giordano, caso unico in Italia, alla cultura del legno si consolida ogni giorno nelle foreste di Borgogna, in Francia, dove da oltre 50 anni viene curata la selezione delle migliori materie prime. Qui la gestione forestale certificata si svolge mediante un ciclo integrato che abbraccia un periodo di oltre 180 anni: ogni albero viene censito, numerato e seguito nella sua crescita per garantire un graduale e costate incremento del patrimonio boschivo.
Durante questo convegno, Andrea Margaritelli intende dimostrare come le aziende debbano essere in prima linea nella salvaguardia dell’ ambiente che è costantemente in pericolo. Le foreste rappresentano, infatti, il più importante serbatoio di biodiversità, garantiscono la protezione del suolo, la qualità dell’aria e delle acque, forniscono importanti beni e servizi. Mitigano, inoltre, gli effetti dei cambiamenti climatici, poiché funzionano come serbatoi di assorbimento del carbonio, e forniscono una protezione naturale contro gli effetti del dissesto idrogeologico.
Secondo gli ultimi dati FAO (Marzo 2014) l’area forestale mondiale è diminuita di circa 5,3 milioni di ettari l’anno , corrispondenti, nel periodo 1990-2010, ad una perdita netta pari a quasi 4 volte le dimensioni di un paese come l’Italia. I risultati, aggiornati con il sondaggio globale di rilevamento a distanza, mostrano che nel 2010 l’area totale di superficie forestale era di 3.890 milioni di ettari, il 30% della superficie totale della terra.
Si tratta di numeri che non possono lasciare indifferenti e l’industria deve iniziare ad avere un ruolo di rilievo rispetto a queste problematiche. La tecnologia del legno, la dendrocronologia che ha svelato i segreti della datazione degli alberi, ha cambiato il modo stesso di vedere il legno che ci appare finalmente come una materia viva.
La deforestazione selvaggia deve essere assolutamente evitata altrimenti ne pagheremo tutti le conseguenze. Anche in Italia il fenomeno della deforestazione è in continua crescita, con gravi ripercussioni sull’equilibrio ambientale. Sul nostro territorio, costituito per il 40% da colline e per il 39% da montagne, il rischio di frane è altissimo, e coinvolge centinaia di centri abitati, anche in una regione meravigliosa come l’Umbria.
Per chi vuole saperne di più e coltivare la propria coscienza civile, l’appuntamento è pressoUniversità degli Studi della Tuscia in via San CamilloDe Lellis/Polo Beni Culturali Largo Università, Viterbo oppure visitando il sito thisismyforest .
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