Home C'era una volta Giacomo Polverino, dalla banda dell’orfanotrofio alle grandi orchestre

Giacomo Polverino, dalla banda dell’orfanotrofio alle grandi orchestre

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L’11 ottobre 1980 muore a Milano il trombonista Giacomo Polverino, un personaggio significativo, anche se spesso dimenticato, del jazz e della musica italiana.

Le orchestre che accompagnano i film muti

Nato a Napoli il 3 giugno 1914 inizia prestissimo a studiare musica e a suonare nella banda dall’orfanotrofio nel quale vive. Il suo talento viene notato e ben presto la musica diventa un mestiere. Sempre a Napoli ottiene le prime scritture professionali nelle orchestre che accompagnano i film muti. Nel 1930 e 1931 suona in Svezia, poi torna a Napoli per un anno.

Trombonista di sezione

Nel 1933 entra nell’orchestra che Tito Petralia ha formato per l’EIAR. Si cimenta nelle varie orchestre radiofoniche per qualche tempo, poi si trasferisce in Germania. Nel dopoguerra suona con l’Orchestra del Momento, con Bruno Martelli e con Gaetano Gimelli. Entra alla Rai con l’orchestra di Carlo Zeme e in seguito con orchestre radiofoniche (Pippo Barzizza, ecc.). Eccellente trombonista di sezione, ha inciso anche diversi brani jazzistici con le orchestre radiofoniche e con i Maestri del Ritmo.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".