Home Punti di vista Giacomo Faenza: «Con le piccole idee si avvia una rivoluzione»

Giacomo Faenza: «Con le piccole idee si avvia una rivoluzione»

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Giacomo Faenza

Giacomo Faenza è regista e sceneggiatore. Le Piccole Idee è la sua opera prima. È autore del documentario Caro Parlamento per il quale nel 2008 ha ricevuto una lettera di apprezzamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Giacomo ha scritto e diretto due cortometraggi: La donna che adottò suo figlio (2003) e Gadget Men (2007). Nel 2004 ha collaborato alla sceneggiatura del film Alla luce del sole di Roberto Faenza.

Nel 2008 “Caro Parlamento”, un documentario sui giovani alle prese con i problemi legati al lavoro e alla precarietà. Girato senza pause, cinquanta minuti di primissimi piani. 158 giovani tra i 20 e i 40 anni. Gli articoli costituzionali sul lavoro sotto forma di favole e le voci dei protagonisti che esprimono le loro incertezze, i loro sentimenti, le loro frustrazioni e le loro legittime richieste. Oggi “Le piccole idee”, il tuo primo lungometraggio. Un film che si basa su storie vere che ci mostrano la difficoltà delle persone ad affrontare i problemi legati alla perdita del lavoro. Una crisi economica che colpisce tutti, indistintamente: l’operaio, il piccolo imprenditore, l’insegnante. Complice l’aggravarsi della crisi economica. Ne “Le piccole idee” torna il tema del lavoro, la precarietà materiale e dei valori delle persone.

Il nostro Paese sta attraversando una prova durissima ed è il ceto medio, la gente normale, a pagarne il prezzo più alto. La perdita del lavoro, l’incertezza nel futuro, l’impossibilità di arrivare con lo stipendio alla fine del mese, sono tutte cose che riguardano sempre più italiani. “Le piccole idee” parla della gente comune costretta ad affrontare problemi che all’interno della crisi economica che stiamo vivendo diventano sempre più grandi, a volte apparentemente insormontabili. Ma spesso, grazie all’intervento di una piccola idea, queste stesse situazioni si possono gestire con creatività ed originalità.

Quattro storie che attraversano l’Italia, strutturate in quattro episodi recitati da attori non professionisti. La storia di un papà separato, insegnante universitario che non può permettersi spese extra, figuriamoci la bicicletta delle Winx che la figlia desidera tantissimo! Il desiderio di accontentare la figlia è talmente grande che gliene costruisce una lui stesso assemblando dei pezzi di scarto e dipingendola di rosa; l’imprenditore fallito che, dopo esser stato costretto a chiudere la fabbrica, organizza un incontro con i propri operai perché crede nell’importanza dei rapporti umani; la storia di due genitori impossibilitati a pagare i conti della mensa scolastica e che si vedono “sequestrare” dalla scuola il diploma della figlia; un tecnico informatico che dopo trent’anni di lavoro viene licenziato e si rifugia nell’alcol. Sarà la figlia a trovargli un impiego che gli restituirà fiducia in se stesso. La crisi economica ridisegnerà in qualche modo i nostri valori, il nostro stile di vita?

Il processo è già cominciato. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Siamo all’Apocalisse? Allora ricominciamo. Non aveva senso consumare a tutti i costi. Siamo schiavi di schemi mentali che ci hanno inculcato fino ad oggi. Noi non siamo quello che possediamo o che consumiamo. Questa crisi economica è a favore della green economy, una delle poche cose positive. Pensiamo ad esempio ad un dato: 25% in meno di multe per eccesso di velocità sulle autostrade. Il prezzo della benzina è salito alle stelle, la gente non ha i soldi e va più piano. Grazie alla crisi cominciamo a razionalizzare. “Le piccole idee” è un film che ci dice che possiamo iniziare una piccola rivoluzione individuale.

Quindi la crisi economica è amica dell’ambiente. Nel tuo film Giacomo, un padre costruisce una bicicletta per far contenta la sua bambina utilizzando materiali di scarto. Il riciclo oggi rappresenta una vera ricchezza. E tu cosa ricicli?

Beh, sicuramente il vetro e la plastica. Mi costa fatica nel mio quartiere fare la raccolta differenziata però mi impegno. Una cosa che trovo faticoso fare è la raccolta dell’umido, soprattutto d’estate. Ti costringono a tenere in casa i rifiuti organici per giorni e non è una cosa piacevole. Da qualche tempo nel mio palazzo, l’umido viene depositato nell’androne e raccolto ogni tre giorni. L’odore che ti raggiunge ogni volta che entri nel portone non è tra i più gradevoli. Ma se è questo il prezzo da pagare, per carità, ci sto. Spero solo che i rifiuti arrivino, una volta smistati, realmente a destinazione.

Ci sono altre cose che fai quotidianamente per aiutare l’ambiente?

Sì, certo. Cerco di stare attento, piccole accortezze quotidiane.

Per esempio?

Uso pochissimo la macchina, mi sposto con i mezzi pubblici. Chiudo l’acqua del rubinetto quando mi lavo i denti. Un’altra cosa che faccio sempre è spegnere le spie luminose degli elettrodomestici. Ho scoperto che consumano molta energia e da allora stacco direttamente la presa dalla corrente prima di uscire di casa.

E il cibo? Compri prodotti biologici, ti informi sulla provenienza dei cibi che acquisti?

Cerco più che altro di mangiare sano, di comprare prodotti buoni. Cucino due volte a settimana, ho degli orari poco regolari per cui faccio spesso la spesa al supermercato. Se posso compro verdura e frutta di stagione anche se sinceramente non conosco la stagionalità dei prodotti che acquisto. Sono nato a Milano, non ho mai vissuto in campagna. Oggi puoi trovare qualsiasi cosa in qualsiasi stagione dell’anno, è difficile sapere il periodo di fioritura di un frutto, di un ortaggio o di un fiore. Oggi mi hanno regalato dei girasoli bellissimi. Se mi regalassero dei semi di girasole ad esempio non saprei quando seminarli!

Bellissimi. Il girasole è il tuo fiore preferito?

Non so se ho un fiore preferito. Mi piacciono molto i papaveri nei campi e gli oleandri, quest’ultimi sono incredibili. In autostrada li vedi lì, forti e generosi senza bisogno di grandi cure. Ti regalano tutti quei colori senza ricevere nulla in cambio… la bellezza della natura non smette mai di sorprendermi.