Parenti e amici portano la bara dell’attivista indigena Berta Caceres
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Il progetto idroelettrico cinese osteggiato da Berta Cáceres

Berta Cáceres era fondatrice e dirigente del Consiglio civico delle organizzazioni popolari indigene dell’Honduras (Copinh), con i quali iniziò una coraggiosa battaglia contro il progetto idroelettrico di Agua Zarca, sul Rio Gualcarque, un fiume ritenuto sacro da millenni, elemento vitale per la sopravvivenza, la spiritualità e la cultura dei Lenca, il popolo da sempre dedito alla custodia della terra e dell’acqua.

Nel 2006 alcuni membri della comunità di Río Blanco denunciarono l’ingresso di macchinari pesanti nelle loro terre e da lì iniziò la lotta, capitanata da Berta che, attraverso assemblee, marce pacifiche e  blocchi stradali, avrebbero piegato il colosso cinese Sinohydro, portando, nel luglio 2013, al blocco del progetto finanziato anche dalla IFC, International Finance Corporation, agenzia della Banca Mondiale.

Queste le sue parole: “In Honduras viviamo una situazione tragica. Aumentati i grandi investimenti del capitale transnazionale, con società vincolate al potente settore economico, politico e militare, queste politiche neoliberiste estrattiviste, è aumentata anche la repressione, la criminalizzazione e il saccheggio delle risorse delle comunità, che sono state cacciate con forza dai loro territori. Inoltre un apparato repressivo armato ha difeso gli interessi di queste società”.

James Nealon, ambasciatore degli Stati Uniti in Hondurasha detto in una dichiarazione dopo la morte di Cáceres: “Condanniamo con forza questo crimine spregevole” – “Gli Stati Uniti d’America richiedono un’indagine rapida e approfondita su questo crimine e tutta la forza della legge contro i responsabili.”

[ NYT ]