Home C'era una volta Frank De La Rosa, un contrabbasso molto affidabile

Frank De La Rosa, un contrabbasso molto affidabile

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Il 26 dicembre 1933 nasce El Paso, in Texas, il contrabbassista Frank De La Rosa, il cui vero nome è Francisco Esteban jr.

Dal latino al jazz

Nato in una famiglia di musicisti Frank apprende dal padre e dal fratello Oscar le prime nozioni musicali che approfondisce poi studiando al Conservatory of Music and Fine Arts di Los Angeles con Sam H. Rice dal 1956 al 1958. L’anno seguente suona in un gruppo latino-americano e quindi si trasferisce a Las Vegas per esibirsi in diverse formazioni che si esibiscono nei casinò del luogo. Nel 1965 torna a Los Angeles dove inizia l’attività jazzistica, dapprima con Don Ellis, con il quale suona dal 1966 al 1968, poi con Harry “Sweets”; Edison, dal 1968 al 1969, con Ella Fitzgerald dal 1969 al 1972, con Don Menza, dal 1972 al 1975

Con Sarah Vaughan

Mentre suona con il gruppo di Don Menza non rinuncia ad altre collaborazioni come quella con Don Priestrup o con Mayo Tiana. Per alcuni anni poi il suo contrabbasso diventa un elemento fisso delle formazioni che accompagnano Sarah Vaughan. Varie volte in tournée in Europa con Ella Fitzgerald e diverse presenze a festival internazionali come Monterey e Newport. Memorabili restano le sue incisioni per la Pacific Jazz e per la MPS-BASF con Don Ellis ed Ella Fitzgerald. Strumentista molto preciso ed efficace, particolarmente apprezzato per la pulizia del suo lavoro, è molto stimato nell’ambiente del jazz perché ritenuto un accompagnatore molto attento e un sostegno ideale per il canto. Nei primi anni del nuovo millennio si ritira dalle scene e muore nel mese di luglio del 2019.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".