In occasione della design week-end di Pietrasanta, Francesco Maria Messina ha partecipato al progetto “Demøcratica” collettiva dedicata al design da collezione organizzata dalla Galleria Sølo Creative. Il designer, toscano di base a Pisa, ha presentato tre opere che sintetizzano la sua visione creativa tra difesa dell’ambiente e materiali rari. Forte di un successo internazionale – le sue creazioni sono già esposte a New York e Parigi e presto arriveranno a Dubai – Messina debutta quest’anno alla kermesse di Pietrasanta in un evento dedicato al ‘collectible design’.
Il primo dei tre pezzi esposti, REFLOATABLE, richiama il mare della Versilia. Disegnata due anni fa per la galleria di Rossana Orlandi, la console Refloatable vuole accendere un riflettore sul problema dell’inquinamento dei nostri mari, inondati dalla plastica. Le boe infatti sono state stampate in 3D a partire da un filamento di plastica recuperata e riciclata. Una console di grande impatto e dall’anima pop: le boe sembrano galleggiare sul piano in vetro, sorretto dalla catena d’acciaio e da un piccolo gancio nascosto.
La profonda ricerca sui materiali è evidente nel tavolino basso in legno fossile SCORTEA, il cui nome significa proprio ‘corteccia’. Il tronco è il risultato della cristallizzazione di un albero avvenuta 60 milioni di anni fa in Madagascar, tramutandosi in una pietra simile al marmo con inclusioni di quarzo. Un raffinato gioco di contrasti è dato dall’intersezione di una lastra di vetro fumé martellata a mano per evocare le irregolarità e l’organicità della corteccia. LUNAE è invece uno specchio bifronte con una base in onice: «Come uno specchio riflette ciò che ha davanti, anche la Luna riflette la luce del Sole», spiega il designer. Lo specchio è anche un omaggio alla femminilità e a Venere, a cui, secondo la mitologia greca, è legata l’onice.
Il lavoro di Francesco Maria Messina è stato esposto all’interno di “Demøcratica – Collectible Design Group Show”, un progetto che ha ospitato il lavoro dei designer Arlo Haisek, Ccontinua+Mamt, Daniele Giannetti, Duccio Maria Gambi, Iammi, Jonathan Bocca, Sasha Ribera e Tipstudio. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del Design Week-end con la collaborazione dei partner Formalighting, Luce di Carrara by Henraux, Ombre-1 e Sorsi dal Mondo.
ABOUT FRANCESCO MARIA MESSINA
Nato a Pisa, all’età di 15 anni si trasferisce a Parigi, dove completa gli studi all’École Spéciale d’Architecture. Nel 2015 consegue un master presso il Confluence InsEtute di Lione, fondato da Odile Decq e Matteo Cainer. Nel suo curriculum anche diverse esperienze internazionali: prima alla Tulane University di New Orleans, USA, e poi in Camerun, Africa. Ma è alle Mauritius che scopre la vocazione per il design: tra il 2018 e il 2020 ha ideato e creato cinque linee di design, partecipando anche al lancio di un nuovo marchio di mobili di lusso Cypraea. Nella sua functional art si intrecciano le suggestioni del mondo naturale ed echi del mondo classico, esplorati attraverso materiali rari e un design originale all’avanguardia. «Per me il collectible design è un ritorno a una sorta di Umanesimo – spiega – in cui l’arte, l’architettura e il design rientrano all’interno di un’unica disciplina. Nel Rinascimento l’architetto era anche ingegnere e pittore: il design da collezione ne è una rivisitazione moderna, in cui si disegnano dei pezzi unici, o in serie limitata, per trovare una nuova originalità attraverso materiali preziosi o poco utilizzati». Le sue opere sono esposte in tutto il mondo, dalla Galleria Rossana Orlandi di Milano fino alla galleria internazionale HAADA. Il suo lavoro è stato selezionato anche per la Dubai Design Week 2023.