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Filetto di patata alla ” Lella ”

filetto di patata

Filetto di patata alla ” Lella ”

 

Questa settimana la nostra amica chef Daniela Timoni vi stupirà con una delle sue creazioni più belle.

Vegetariani quindi sfoderate i coltelli e preparatevi ad assaggiare questo delizioso filetto… di patata, aggiungo alla “Lella” perché sono l’inventrice se non si fosse capito e lo presento a modo mio….

So che la cosa incuriosisce in quanto il nome filetto porta la nostra mente a succulenti pezzi di carne ma filetto in questo caso indica solo la forma in cui presenteremo la patata ed il modo in cui la presenterò. Effettivamente il procedimento ricorda quello di cottura del filetto di carne al pepe verde….. ecco dimenticatelo….. scherzo, seguitemi nel procedimento e preparatevi a gustare questa preparazione deliziosa.

COSA SERVE per 2 persone

 

COME SI FA

  1. Pelate la patata e tagliatela a fette spesse circa 1 cm
  2. In una padella mettete la cipolla con una noce di burro ed un filo di olio, dopo un paio di minuti aggiungete anche meno di mezzo bicchiere di acqua in modo che il soffritto non sia pesante.
  3. Una volta riassorbita quasi completamente l’acqua aggiungete nella padella la senape, la crema di latte, un pizzico di sale, un pizzico di pepe grattugiato fresco ed una foglia di salvia tritata finemente.
  4. Amalgamate bene il tutto poi lasciate restringere per un minuto in modo che i sapori possano fondersi.
  5. Dopo aver frullato il composto per amalgamare anche la cipolla aggiungere il latte ed adagiare le fette di patata nella padella
  6. Lasciate bollire finché il latte si sarà asciugato completamente.
  7. NON MESCOLATE muovete solo la padella con un movimento circolare e girate nell’arco dei circa 25 minuti di cottura solo 1 volta il filetto.
  8. Controllate la cottura con uno stuzzicadenti solo all’esaurirsi del latte nella padella. La consistenza sarà soda proprio come una bistecca.
  9. Io ne ho fatta una fettina in più per poter controllare la cottura senza rovinare le altre fettine da presentare.
  10. ATTENZIONE NON è UNA PATATA LESSA non esagerate con la cottura, la verdura soda e non troppo cotta mantiene meglio le sue caratteristiche nutritive
  11. Vedrete che il sugo si aggrapperà alla patata avvolgendola, avrà un aspetto soffice e spumoso.
  12. Con delicatezza mettete i filetti nel piatto, vedrete che il sugo non colerà, il successo in tavola è garantito, si chiederanno tutti di cosa si tratta e poi si “leccheranno i baffi”…

I CONSIGLI DELLA SOMMELIER LAURA VIANELLO

In accostamento a questa pietanza che la nostra chef ci propone, ho voluto ricercare un vino che possa bene abbinarsi per struttura e per rimembranze olfattive.

Ho scelto per appunto un Sauvignon della regione dell’Alto Adige, perchè ricco di intensità e complessità all’analisi olfattiva, è di una finezza unica, quando mi ritrovo davanti a me un calice di questo nettare resto minuti e minuti ad contemplarne i profumi, poi, a mio avviso, per noi donne è veramente un momento di relax in quanto ci riporta ai profumi delle SPA, dell’incenso, di una profumeria… insomma di tutte quelle cose che ci regalano benessere! Ecco i profumi dei vini bianchi dell’Alto Adige mi fanno questo effetto. Sarei tanto curiosa di sapere se anche a voi accade lo stesso… Sarebbe bello potersi confrontare.

Ritornando al nostro abbinamento aspettiamoci da questo nordico Sauvignon una limpidezza così evidente tanto da sfiorare il cristallino associato al suo giallo paglierino ricercando delle sfumature dorate sul disco trasferendoci così ad un vino che non è proprio più un giovanotto e che ha delle belle storie da raccontare.

Il sentore che più sorprende quando si porta il calice al naso è la sua immediata mineralità dovuta ai terreni porfirici presenti in questa regione, mineralità che poi viene confermata anche al palato. Ovviamente non viene a meno tutto il bouquet che si inala all’analisi olfattiva di frutta a polpa gialla matura, questa bella pesca, ananas e mi permetto di dire di aver percepito anche una nota di mango e come non tastare la foglia di pomodoro, il peperone e anche un rametto di salvia che è stato il fautore di questo abbinamento. E’ stata proprio la salvia presente nel nostro vegetariano filetto a riportarmi al Sauvignon dell’Alto Adige e poi ho riscoperto che la struttura di questo piatto si sposava in modo invitante al corpo del nostro Altoatesino.

Consiglio:

Vi ricordo sempre la temperatura di servizio deve stare tra un range di 8-12º. E’ molto importante per poter assaporare al meglio la nostra bottiglia e poter immergersi nei profumi di questi vitigni semi-aromatici.

Buon appetito!

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