La FAO sta intensificando la lotta contro un insetto parassita del pomodoro, che sta minacciando i raccolti nel Medio Oriente. Insieme ai governi dei paesi colpiti, la FAO promuove programmi ecologici, di controllo delle infestazioni di tignola del pomodoro, che sono già riusciti a minimizzarne i danni nell’area del Mediterraneo e nei paesi Nord-Africani.
Fao: una lotta per l’agricoltura
L’agenzia ONU sta lavorando a un progetto sub-regionale di gestione della tignola del pomodoro – o Tuta absoluta -in Egitto, Iran, Iraq, Giordania, in Siria e nello Yemen.
L’idea è mantenere il danno al minimo, impiegando metodi ecologici e sostenibili dal punto di vista economico, riducendo quindi l’impiego di pesanti pesticidi ma impiegando, invece, nemici naturali e trappole di feromone “attract-and-kill” (“attrai ed uccidi”).
Tuta absoluta si ciba anche di varie altre piante della famiglia delle solanacee, come le patate, le melanzane, i peperoni, i fagioli, ma il pomodoro resta la coltivazione economicamente più importante della regione.
La piccola tignola di colore marroncino è stata introdotta per la prima volta nel 2006, in Spagna, dal Sudamerica e si è diffusa poi nei paesi del bacino del Mediterraneo e in Medio Oriente – spingendosi al nord sino alla Svizzera, al sud sino al Marocco e all’Algeria, a oriente sino alla Turchia ed anche coinvolgendo i Paesi del golfo a sudest.
Fao: la tignola del pomodoro la causa
“La tignola del pomodoro si è rapidamente moltiplicata, oltrepassando con facilità i confini nazionali. Alcuni paesi sono riusciti a minimizzare l’abilità dell’insetto di riprodursi e a limitarne la diffusione e i danni alle coltivazioni. L’obiettivo della FAO è replicare questi successi, adesso che l’infestazione si è spostata verso est e sudest”, dice Khaled Alrouechdi, esperto FAO di controllo delle infestazioni parassitarie.
“Ci sono due motivi perché cerchiamo di ridurre la quantità di pesticidi usati: il primo è che un impiego massiccio di prodotti chimici non è sostenibile dal punto di vista ambientale, il secondo è che la tignola del pomodoro ha cominciato a sviluppare resistenza agli insetticidi”, spiega Alrouechdi.