Home C'era una volta Enzo Pietropaoli, un contrabbasso di gran classe

Enzo Pietropaoli, un contrabbasso di gran classe

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Il 29 settembre 1955 nasce a Genova il contrabbassista e bassista Enzo Pietropaoli, uno dei personaggi più significativi del jazz italiano.

Gli inizi alla chitarra

A dieci anni il piccolo Enzo inizia a studiare la chitarra come autodidatta. A diciotto cambia strumento e passa al sassofono tenore e al soprano che studia a Roma con Maurizio Giammarco. Solo a diciannove anni sceglie di dedicarsi definitivamente al contrabbasso che studia con Massimo Giorgi, all’epoca strumentista dei Solisti Aquilani. Dopo qualche esperienza nella musica classica nel novembre del 1975 fa il suo esordio in ambito jazzistico nel Trio di Roma con Danilo Rea e Roberto Gatto. Dal 1976 al 1978 continua col trio senza rinunciare ad altre esperienze. Per esempio collabora con il già citato Maurizio Giammarco con il quale nel 1976 partecipa ai festival di Pescara e Alassio, suona nella Living Concert Band e nel Grande Elenco Musicisti di Tommaso Vittorini.

Un carriera ricca di soddisfazioni

Sempre negli anni Settanta Pietropaoli va in tournée con Lester Bowie e Lee Konitz e si esibisce in concerti con Steve Grossman e Albert Mangelsdorff. Partecipa poi al festival di Ravenna con Kenny Clarke, Larry Nocella e Luigi Bonafede. Nella primavera del 1979 soggiorna negli Stati Uniti, dove ha occasione di studiare a Boston con John Nevy e di suonare nel quintetto di Paolo Pellegatti. Dopo un periodo di riflessione nel 1980 torna in attività. Suona con il Grande Elenco Musicisti e nel trio Jazz Samba con i fratelli Giampaolo e Michele Ascolese. Tiene anche una serie di concerti con Chet Baker e come free-lance suona con Art Farmer, Franco Ambrosetti, George Gruntz e Daniel Humair. Nel 1997 dà vita, con Danilo Rea e Fabrizio Sferra ai Doctor 3.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".