Home C'era una volta Engelbert Humperdinck, una grande voce del pop

Engelbert Humperdinck, una grande voce del pop

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Il 2 maggio 1936 a Madras, in India, nasce il cantante e qualche volta attore Engelbert Humperdinck il cui vero nome è Arnold George Dorsey.

Gli inizi e la tubercolosi

Figlio di un ingegnere inglese cresce con due fratelli e sette sorelle e inizia a cantare in pubblico nei club britannici in India. Tornato in Inghilterra con la famiglia presta servizio militare e dopo il congedo, nel 1956, riprende la sua attività di cantante, dedicandosi anche ad altri mestieri per poter sopravvivere. Nel 1958 pubblica il suo primo singolo Mister music man, che non ottiene però un grande successo. Colpito da tubercolosi si ritira dalle scene per gran parte del 1959 e del 1960 e fino al 1965 vive anni molto difficili. Nel 1965 Gordon Mills, artefice del successo di Tom Jones, diventa il suo manager e gli appioppa un nome d’arte difficilissimo: Engelbert Humperdinck.

Il grande successo

Dopo Stay e Dommage pubblicati nel 1966, l’anno dopo centra il grande successo con il singolo Release me che arriva al vertice della classifica britannica. Insieme a Tom Jones diventa uno dei due interpreti più venduti di quegli anni, collezionando una serie incredibile di successi discografici. Brani come There goes my everything, The last waltz, Les bicyclettes de Belsize e molti altri ne fanno ua vera e propria star del pop. Negli anni Settanta, di fronte all’inesorabile logoramento del suo personaggio e al declino della sua notorietà, Engelbert Humperdinck, si adatta, come il collega Tom Jones, a diventare una delle attrazioni del circuito dei Grand Hotel di Las Vegas. Non si ritira mai dalle scene e ancora nel 2023 continua a registrare musica e fare tournée.

https://www.youtube.com/watch?v=Wll-a6MOLtY

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".