Lo scirocco non c’entra nulla. E neanche gli aumenti di temperatura che si sono registrati recentemente. A causare gli incendi in Sicilia sono stati sempre loro: i criminali incendiari. Mai come in questo momento è necessario che l’autorità investigativa locale intensifichi il suo intervento per fermare gli odiosi responsabili di questo disastro.
Sicilia, l’Oasi costiera delle Saline di Trapani a rischio
Il WWF segnala, inoltre, che il fuoco incendiario è arrivato ad invadere perfino alcuni punti dell’Oasi costiera delle Saline di Trapani. Sembrerebbe che il fuoco sia stato appiccato esattamente nel terreno situato nei pressi degli uffici stessi dell’Oasi.
E’ necessario far fronte a questa emergenza potenziando le forze di intervento sul posto ma, soprattutto, incrementando al massimo la vigilanza e la prevenzione. Contano molto, inoltre, la cura, la tutela e la gestione dei territori. Purtroppo non sono sufficienti i soli interventi dei volontari e delle forze dell’ordine. Spesso loro non bastano per spegnere le fiamme.
Sul piano giudiziario è fondamentale che i responsabili di questi crimini contro l’ambiente vengano individuati e processati in tempi rapidi. Ma c’è anche bisogno di una maggiore efficienza. Di una risposta adeguata alle nuove condizioni determinate dai cambiamenti climatici in corso, capaci di produrre una elevata vulnerabilità del territorio quando si verifica un incendio. Questa vulnerabilità, in particolare, è sottolineata dalla Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici messa a punto dal ministero dell’Ambiente nel 2015. Un documento importante alla cui realizzazione hanno partecipato diversi esperti italiani in materia.