ELOGIO DEL TRE, iI nuovo libro di Vincenzo Luciani sarà presentato in anteprima il giovedì 26 settembre 2024 nell’ambito della 35ª edizione della manifestazione di L’Arte nel Portico l’associazione Periferie di Roma, in viale Ettore Franceschini, angolo via Meuccio Ruini a Colli Aniene. Conversano con l’autore, lo scrittore e poeta Bruno Cimino, lo psicologo dello sport Matteo Simone e Antonio Citti di Federtrek. Intermezzi musicali di Riccardo Zanoni (violino)
L’ultimo libro di Vincenzo Luciani porta questo titolo sorprendente ed evocativo che subito mi ha fatto pensare all’amato ed indimenticabile Massimo Troisi, con il suo film del 1981, Ricomincio da tre – diretto ed interpretato da lui stesso. La pellicola è stata recitata per la maggior parte in dialetto napoletano ed è questa una celebrazione di un’altra Italia, quella dei dialetti, che Vincenzo Luciani ha contribuito a curare insieme alle altre sue predilezioni, diventate un impegno, un lavoro e la passione di tutta una vita.
Altra evocazione inevitabile è stata per me il pensare che nella nostra realtà quotidiana facciamo ancora riferimento alla geometria euclidea, dove ogni punto dello spazio è determinato dal trio altezza, larghezza e profondità di campo, inoltre la tecnica della triangolazione permette di calcolare l’ampiezza di territori con le stesse coordinate planimetriche. La triangolazione geodetica va oltre, ma si tratta pur sempre del nostro mondo e non di un Universo multidimensionale di un Iperspazio Ipermoderno o di un presupposto virare verso un ipotetico Transumanesimo, votato al potenziamento iperbolico di un’umanità dominata dalla rabbia e dalla paura, convinta che l’Intelligenza artificiale (AI) possa essere qualcosa di più di uno strumento.
La concretezza evocata da Luciani rimette ancora una volta gli esseri umani sulle proprie gambe ed all’interno di una Natura da difendere dall’avvelenamento, dalle devastazioni climatiche e dalla cementificazione, meglio se queste gambe sono in movimento per uno sport alla portata di tutti, perché corpo e mente non sono separabili. La cura del territorio, la poesia e la lingua, poi lo sport, il giornalismo, il recupero del dialetto, poi anche 3 sono le associazioni: Atletica del Parco, Amici del Parco, Periferie, che hanno operato con l’intento comune di contribuire alla maggiore vivibilità culturale, sportiva, ambientale dei quartieri Tor Tre Teste, Alessandrino, Quarticciolo, che si affacciano sul grande parco. Tutto questo costituisce il proseguire di queste triangolazioni finalizzate all’equilibrio, la salute fisica e mentale, sempre in un’epoca nella quale si è scoperta l’esistenza delle intelligenze multiple, considerata oggi il fondamento scientifico più noto dell’intelligenza emotiva, che rendono giustizia ad un’umanità variegata, dichiarando obsoleta la vecchia concezione di intelligenza come un fattore unitario misurabile tramite il QI … sostituendola con una definizione più dinamica, articolata in sottofattori differenziati.
Howard Gardner indicò che ogni individuo possiede almeno 8 abilità mentali indipendenti o intelligenze, che ogni persona quindi costituisce un proprio originale percorso ovvero equilibrio della propria particolare miscela di intelligenze. Tra queste, sei riguarderebbero la gestione complessa dei simboli e degli oggetti, mentre le ultime due sarebbero focalizzate sulla conoscenza dell’essere umano: intelligenza intrapersonale ed intelligenza interpersonale.
Vorrei citare un’altra voce autorevole, Martha C. Nussbaum che nel documento Not for profit. Why Democracy needs Humanities (2010) ha denunciato la pericolosa tendenza a concedere sempre meno spazio alle arti ed agli studi umanistici, adottando quindi strategie politiche dominate da continui e consistenti tagli a tutti i livelli del sistema educativo in tal senso, nonché all’ambito della ricerca. Trascurare, nella trasmissione di un valore, la cura e la salvaguardia della complessità dell’intelligenza umana per privilegiare solo alcuni aspetti economici, utilitaristici e quantitativi, prepara un terreno fertile per ogni forma di regressione e prevaricazione.
Nel suo precedente libro Vincenzo Luciani, da me recensito su queste pagine https://www.dailygreen.it/la-mia-roma-in-due-anni-di-camminate/ La mia ROMA A PIEDI (Edizioni © 2022 Cofine srl) ci parla già in questi termini di una cronaca sul territorio cittadino e dei contatti con i quartieri, le emergenze storiche, le persone che li abitano:
- «È un diario di passeggiate nella mia Roma, fatte a piedi, – scrive Luciani nella nota introduttiva – perché chi cammina vede meglio, perché camminare favorisce la circolazione sanguigna rigenerando il cervello, perché camminando si ha il tempo di pensare e riflettere. (…) Il mio è un racconto fatto con i piedi, quindi umile, sincero, appassionato attraverso questa città che tante ne ha viste e tante ancora ne vedrà.»
E allora in questo nuovo libro ancora Luciani ci trascina dentro una storia e le storie, personali e collettive, una filosofia dei territori e la sua umanità, anche ed attraverso il suo itinerario personale – da Ischitella (FG) dove è nato nel 1946, poi a Torino ed infine a Roma – raccontando anche un’epoca complessa e dichiarando i suoi personali contributi in un sociale altrettanto articolato. Non si può riassumere in poche righe questo diario/documento ricco di riferimenti e di emozioni, ma lui stesso ha sentito il bisogno di auto-presentarsi così nella Prefazione:
- Sento il dovere di trasmettere alle nuove generazioni il bagaglio di cose positive e negative incontrate nel mio percorso di vita e mi accingo a questa dura fatica consapevole delle difficoltà, ma con la speranza di essere utile soprattutto ai giovani che vivono nelle periferie romane. Sulle loro spalle, nelle loro mani, nelle loro menti è infatti riposto il destino dei loro quartieri, nei confronti dei quali continuerà, purtroppo, la disattenzione e il disinteresse dei nostri governanti e amministratori, soprattutto se non prenderanno coscienza che oggi tocca a loro mettersi in gioco e lottare per il loro futuro. Perché, come diceva mio padre Domenico, analfabeta ma saggio: «I guai sono di chi li tiene». Un chiaro invito a basarsi soprattutto sulle proprie forze. A me e ai miei coetanei il dovere di riferire il nostro percorso di battaglie, alcune vinte, molte altre perse, ma dalle quali comunque trarre insegnamenti.
- Ho avuto la fortuna di contribuire a creare e dirigere tre associazioni, una sportiva, una ambientalista, una culturale, con motivazioni specifiche, che hanno avuto sede nel quartiere di Tor Tre Teste e che hanno avuto una interessante vicenda che merita di essere ricordata perché se ne conservi memoria. Mi riferisco alle associazioni Atletica del Parco, Amici del Parco, Periferie che hanno operato in vario modo, talvolta convergente e altre volte distinto, ma con l’intento comune di contribuire alla maggiore vivibilità culturale, sportiva, ambientale dei quartieri Tor Tre Teste, Alessandrino, Quarticciolo, confinanti con il grande parco, da noi considerato come un’entità unica. Queste associazioni hanno avuto nell’arco degli anni anche una visione che oltrepassava quella originaria, cercando contatti con altre importanti realtà periferiche, non solo romane. Mi riferisco in particolare a Periferie che ha avuto e continua ad avere, presenza e visione nazionale, ed in alcuni casi anche internazionale, attraverso la rivista “Periferie” e il sito “Poeti del Parco” tuttora operanti. Diversa vicenda ha avuto Amici del Parco, non più attiva come vita associativa (iscritti, bilanci, ecc.) ma propositrice, attraverso alcuni dei suoi fondatori, della pregevole pubblicazione Agenda del Parco, pubblicazione annuale ancora in corso fin dal 2002 e il sostegno a iniziative quali il Carnevale di Tor Tre Teste, “A 6 zampe nel Parco” e alla “Stanza della cultura”. Oltre che per il parco Tor Tre Teste-Alessandrino-Quarticciolo, l’associazione si è battuta per la realizzazione di un Museo di Roma est e di un ponte ciclopedonale tra Centocelle e il suo Parco Archeologico (registrando due cocenti sconfitte, sulle quali comunque è utile riflettere).
- Amici del Parco è stata anche promotrice, con altre associazioni, della lotta per realizzare il Parco Archeologico di Centocelle e per ottenere nella sua globalità il Parco della Mistica e collegarlo con il parco Tor Tre Teste-Palatucci e con il parco di Casa Calda (obiettivi questi ultimi parzialmente realizzati). L’Atletica del Parco dopo una fase espansiva seguita alla sua costituzione (1998), dopo essere stata promotrice della gloriosa “Corri per il Parco” e tra i protagonisti principali delle lotte per la realizzazione del Parco Tor Tre Teste-Alessandrino-Quarticciolo e dell’impianto di atletica e rugby “Antonio Nori”, ha registrato un progressivo indebolimento anche per il crescente disimpegno dei fondatori, fino al 2013, quando si è fusa con la Podistica 2007 Tor Tre Teste, tuttora operante.
- Fortunatamente presso l’impianto Antonio Nori opera tutt’oggi con successo anche l’Atletica Tor Tre Teste impegnata, soprattutto, nell’attività rivolta ai ragazzi e ai giovani. Non sfuggirà, già da questa prima illustrazione, l’intento strategico dell’obiettivo principale, condiviso dalle tre associazioni: rendere il parco un luogo frequentato dai cittadini per attività, sportive, culturali, ambientaliste. Infatti la migliore difesa delle aree verdi contro vandali e malintenzionati, di cui Roma abbonda, è la frequentazione collettiva delle stesse. Un obiettivo valido anche per ogni zona e spazio pubblico: la sicurezza più efficace si ottiene con l’attaccamento al luogo e la presenza attiva dei cittadini. Un Parco quindi da rendere vivo e partecipato attraverso la presenza massiccia di atleti, podisti e camminatori (con l’Atletica del Parco), l’impegno ambientalista di Amici del Parco per la sua tutela, cura e valorizzazione. E per quanto riguarda i poeti, una costante attività culturale in collegamento con il Centro polivalente Lepetit e le Biblioteche Gianni Rodari e Quarticciolo, e con altre associazioni e Cori (prima di tutti il Coro Accordi e Note, tuttora in attività nel Centro Culturale Lepetit) presenti ed operanti insieme ad altre nei quartieri del Parco.
- A sostegno di queste attività hanno da sempre operato come amplificatori il mensile Abitare A e il sito Abitare A Roma, da me diretti, in piena e continua sinergia con mia moglie Rosa Valle e mio figlio Enzo, insieme a validi collaboratori che, passo dopo passo, hanno documentato vittorie, sconfitte, avanzamenti e arretramenti delle nostre lotte e iniziative. Rosa ed Enzo, con il loro appassionato supporto, sono stati anche fondamentali per l’attività delle tre associazioni insieme a nuclei di collaboratori e associati – tutti convintamente volontari e senza alcun compenso – come noi del resto, tranne il necessario rimborso per alcune onerose attività svolte.
VINCENZO LUCIANI, nato a Ischitella (FG) nel 1946 è emigrato giovanissimo in Umbria, poi a Torino dove si impegna nel giornalismo e nel sociale e dal 1971 al 1975 è consigliere comunale. Nel 1975 si trasferisce a Roma svolgendo attività di giornalista, editore, poeta, promotore ed animatore culturale, sociale e sportivo.
Dirige il mensile “Abitare A”, da lui fondato nel 1987, e la rivista di poesia “Periferie”.
È del 1985 il suo primo libro di poesie in lingua Il paese e Torino (Roma, Salemi Editore). Ha pubblicato: Vocabolario ischitellano (1994); Ischitella. Guida storica, proverbi, detti, filastrocche, indovinelli e soprannomi (1995); I frutte cirve. Poesie in dialetto garganico di Ischitella, FG (1996); Poesie e canzoni ischitellane (1996); Frutte cirve e ammature. Poesie dialettali (2001); Il grano il pane la cruedda (2002); Tor Tre Teste ed altre poesie:1968-2005, in lingua e in dialetto (2005); La cruedda, poesie in dialetto (2012); Straloche/Traslochi (2017) e Vanzature/Avanzi, poesie in lingua e in dialetto (2019). Nel 2022 ha pubblicato La mia Roma a piedi e Poeti di paesi e di città (saggi critici su poeti in lingua e in dialetto).
Dal 2005 al 2012 ha condotto ricerche sui dialetti del Lazio, i cui risultati sono confluiti in 8 volumi. Nel 2005 ha pubblicato con Rodolfo Carpaneto, Storia sociale della casa a Roma. Vecchie e nuove emergenze abitative; nel 2007, con Giovanni Verardi, Abitare A 20 anni; nel 2013, con Maria Giovanna Tarullo, Storie del commercio e dell’artigianato locale. Alessandrino, Centocelle, Quarticciolo, Tor Sapienza, Tor Tre Teste; nel 2019, con Andrea Martire, Centocelle: l’evoluzione dell’imprenditoria locale. Uno sguardo socio-economico negli ultimi 30 anni; nel 2021 Storie dell’imprenditoria locale a Colli Aniene.
Chi è interessato ad avere il libro (144 pagine tutte a 4 colori con numerose fotografie e un accurato indice dei nomi) può richiederlo al 340 – 7956470, anche Whatsapp.