Home C'era una volta Egil Kapstad, il pianista norvegese che non amava le grandi orchestre

Egil Kapstad, il pianista norvegese che non amava le grandi orchestre

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Il 6 agosto 1940 a Oslo, in Norvegia, nasce Egil Kapstad, considerato uno dei più importanti pianisti norvegesi di jazz del Novecento.

Il successo negli anni Settanta

All’inizio degli anni Sessanta Kapstad ottiene vasti consensi da pubblico e critica e nel 1962 forma un proprio trio senza rinunciare ad accompagnare la cantante Karin Krog della quale resta il pianista preferito per almeno quindici anni. Alla fine degli anni Sessanta suona anche con il sassofonista Bjørn Johansen con il quale nel 1977 forma il quartetto Kapstad/Johansen, considerato ancor oggi uno dei gruppi più importanti della storia del jazz norvegese.

Influenzato da Bill Evans

Nonostante la predilezione per gruppi di ridotte dimensioni nella sua carriera non rinuncia a suonare con orchestre più grandi arrangiando allo scopo le proprie composizioni. Dal punto di vista dell’armonia Kapstad è un suonatore d’avanguardia, fortemente influenzato dal suo pianista preferito, Bill Evans. Muore il 13 luglio 2017.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".