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Effetto serra, Bangladesh introduce carbon tax

Effetto serra, Bangladesh introduce carbon tax

Il Bangladesh introdurrà quest’anno una carbon tax, la tassa sulle emissioni di carbonio nell’atmosfera. Il governo di Dacca si è impegnato a mettere l’imposta entro giugno. Il Bangladesh è uno Stato povero, ma è molto esposto agli effetti del riscaldamento globale, dalle inondazioni all’innalzamento del livello del mare.

Effetto serra, Bangladesh introduce carbon tax

La carbon tax impone alle aziende energetiche e manifatturiere che producono gas serra (anidride carbonica e metano) di pagare un prezzo per questo inquinamento. L’obiettivo della tassa è incentivare le aziende a tagliare le proprie emissioni, per pagare di meno.

Molti vedono questa tassa come un ostacolo allo sviluppo economico e alla competitività delle imprese, poiché aumenta i costi. Per questa ragione la carbon tax viene osteggiata nei paesi in via di sviluppo, ma anche nell’occidente industrializzato.

Effetto serra, Rapporto Ue: innalzamento degli oceani significativo

La decisione del Bangladesh rientra nelle azioni significative contro il drammatico contesto che si sta verificando a causa dei cambiamenti climatici. L’ultima a lanciare l’allarme sullo stato del Pianeta è stata proprio la Commissione europea. Un “significativo” innalzamento e riscaldamento degli oceani e dei mari regionali, compresi quelli europei, lo scioglimento dei mari artici ed il fenomeno dell’acidificazione (il cambiamento chimico delle acque causato dall’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera): è quanto documenta il primo Rapporto annuale sullo Stato degli Oceani coordinati da Marcator Ocean.

I ricercatori hanno analizzato e confrontato dati dal 1993 al 2015. Il report mostra le anomalie oceaniche nel 2015 e le tendenze in termini di estensione del ghiaccio marino, l’aumento regionale e globale del livello dei mari e il riscaldamento della superficie e subsuperficie dei nostri oceani.

Mercator Ocean parteciperà alla prossima Conferenza Oceanica delle Nazioni Unite a New York (5-9 giugno), con un convegno incentrato proprio sul Servizio Marino Copernicus e sul suo Rapporto Sullo Stato degli Oceani.

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