Il 10 febbraio 1937 nasce a Paterson, nel New Jersey, il trombettista Ed Polcer. La sua è una famiglia di musicisti. Il padre suona la tromba nelle polka bands, le orchestrine dei balli popolari, con suo zio Mickey, abilissimo al trombone.
Il duo prodigio con la sorella
Il piccolo Polcer impara fin da piccolo a suonare lo xilofono e a sei anni è si esibisce negli spettacoli di piazza in una sorta di “duo prodigio” con la sorellina di quattro anni: lui suona il suo xilofono e lei canta. Il suo vero sogno è, però, quello di affiancare papà alla tromba. Quando compie nove i suoi genitori l’accontentano. Il suo primo insegnante di tromba è un professore di nome James V. Dittamo che abita a Prospect Parl, sempre nel New Jersey. Studia con lui per tre anni, poi comincia a sentirsi pronto a suonare in pubblico. A tredici anni è la tromba solista della Paterson Civic Band, ma, quello che per lui conta di più, è anche la seconda tromba della polka band di suo padre. La sua carriera musicale procede di pari passo con gli studi. Nel periodo in cui frequenta le scuole superiori suona con i Walt Lawrence’s Knights Of Dixieland e quando, nel 1954, entra all’Università di Princeton è ormai uno strumentista conosciutissimo. In quell’anno ha l’opportunità di sostituire John Dengler negli Stan Rubin’s Tigertown Five, con i quali resta fino alla laurea in Ingegneria Meccanica.
L’importante è suonare
Libero dai vincoli dello studio si trasferisce a Manhattan dove divide una soffitta con il trombonista Dick Rath e con il pianista Don Coates. L’area di New York è il suo mondo. Qui diventa uno dei re della notte dei locali jazz dove tira l’alba senza distinguere troppo tra una jam session per divertimento e un ingaggio remunerato. Per lui l’importante è suonare. Non gli cambia la vita neppure il servizio di leva visto che dopo essere stato arruolato in aeronautica viene destinato alla sede di Westhampton Beach, a Long Island. Di giorno porta la divisa e la sera suona. Chiusa la parentesi in divisa riprende a vagabondare come al solito senza preoccuparsi più di tanto della carriera. Negli anni Sessanta fatica a mantenere legami stabili con le band e, se si eccettua un intero anno con i Crescent City Five di Andy Mormile al Metropole, il suo unico lavoro è quello di sostituire i musicisti nei locali di Jimmy Ryan ed Eddie Condon. Nel 1969, finalmente, si unisce ai Balaban & Cats con i quali resterà a lungo senza rinunciare a fare esperienze con altri gruppi, come il sestetto di Benny Goodman o con i World Of Jelly Roll Morton di Bob Green.