Il 17 maggio 1980 gli Echo & The Bunnymen entrano per la prima volta nella classifica britannica dei dischi più venduti con il singolo Rescue.
Protagonisti della nuova avanguardia psichedelica britannica
È il primo consistente risultato di una delle formazioni più attive della new wawe d’oltremanica. La band nasce attorno alla carismatica personalità del cantante Ian McCulloch, protagonista, nella seconda metà degli anni Settanta, della scena musicale della zona di Liverpool prima come solista e poi come componente dei Crucial Three, una band che comprende, oltre a lui, Pete Wyllie e Julian Cope. Dopo una brevissima esperienza con gli A Shallow Madness, nel 1978 dà vita agli Echo & The Bunnymen con il chitarrista Will Sergeant e il bassista Les Pattinson. Il nuovo gruppo fa il suo debutto su vinile con il singolo autoprodotto Pictures on my wall che attira l’attenzione dei talent scout della WEA Records. Il loro primo contratto discografico coincide con l’arrivo del batterista Pete de Freitas. Il buon successo del singolo Rescue fa da traino all’album Crocodiles e in breve tempo li impone tra i maggiori protagonisti della nuova avanguardia psichedelica britannica che, sia pur con varie differenze, si ritrova nella generica definizione di new wawe.
Il successo e il declino
Tra il 1983 e il 1984 toccano l’apice del successo con singoli come The cutter o The killing moon e album come Porcupine o Ocean rain. Parallelamente all’attività del gruppo ciascun componente sviluppa progetti personali. Nel 1983 il chitarrista Will Sergeant pubblica l’album Themes for grind e l’anno dopo McCulloch entusiasma la critica con una versione di The september song di Kurt Weill. Verso la metà degli anni Ottanta si avvertono i primi segni di stanchezza nella vita della band. All’inizio del 1986 Pete de Freitas se ne va sbattendo la porta e viene sostituito per qualche mese da Mark Fox, ex batterista degli Haircut One Hundred. Il ritorno di Freitas e la pubblicazione dell’album Echo and The Bunnymen non sciolgono gli interrogativi sul destino del gruppo che nel 1988 si produce in una versione di People are strange dei Doors, inserito nella colonna sonora del film “Ragazzi perduti”. L’uscita di Ian McCulloch e la morte di Freitas in un incidente stradale chiudono, di fatto, la parte più importante della storia della band, anche se i componenti superstiti continueranno a tenerne in vita il nome.