Preceduto dal singolo The bottom line il il 2 novembre 1985 arriva nei negozi This is Big Audio Dynamite, il primo album dei Big Audio Dynamite, presto abbreviati in B.A.D., la nuova band formata dall’ex chitarrista dei Clash Mick Jones con l’ex DJ del Roxy Club, il giamaicano Don Letts.
Un’accusa infamante
La formazione comprende anche il tastierista Dan Donovan, il bassista Leo Williams e il batterista Greg Roberts. La pubblicazione del disco ripropone all’attenzione di pubblico e critica Mick Jones molti mesi dopo le antipatiche vicende che hanno visto la sua estromissione dalla band di Joe Strummer e Paul Simonon con l’infamante accusa di essersi «allontanato dall’idea originaria dei Clash». Paradossalmente il debutto discografico dei Big Audio Dynamite avviene mentre i Clash sono ormai arrivati al capolinea della loro storia con la pubblicazione del modesto album Cut the crap. Ancora più paradossale, alla luce delle critiche con le quali era stato “licenziato” dai suoi compagni, è che proprio nel disco del nuovo gruppo di Jones si possa ritrovare l’atmosfera dei giorni migliori del suo vecchio gruppo, più di quanto lo stesso chitarrista sia disposto ad ammettere. Aggressivamente terzomondista e aperto alle più disparate contaminazioni sonore il lavoro dei B.A.D. sembra davvero ripercorrere nei temi e nelle sonorità molte delle strade già percorse dai Clash con maggior genuinità e freschezza delle ultime performance di Strummer e compagni.
Più longeva delle aspettative
L’esperienza si dimostrerà più longeva di quanto probabilmente fosse nelle intenzioni di Mick Jones e costituirà il perno di una sorta di laboratorio musicale e politico la cui attività si farà sentire, sia pur tra alti, bassi e qualche contraddizione, per quasi tutti gli anni Ottanta. Morti i Clash sarà proprio attorno ai Big Audio Dynamite che i vecchi componenti tenteranno, in qualche modo, di continuarne l’esperienza. Il secondo album della band, No. 10, Upping St., registrato a Soho, avrà come produttore nientemeno che quello stesso Joe Strummer che qualche anno prima aveva cacciato Jones dai Clash per “alto tradimento”. L’album segnerà anche il ritorno alla collaborazione attiva dei due musicisti, che firmeranno vari brani. Nel 1988 sarà il turno di un altro ex Clash, Paul Simonon, il secondo “grande accusatore” di Mick Jones. La sua collaborazione non sarà musicale ma… decorativa, visto che illustrerà la copertina dell’album Tighten up, vol. ’88.