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Earl Klug, un chitarrista jazz che non disdegna il pop

Il 16 settembre 1953 a Detroit, nel Michigan, nasce il chitarrista Earl Klug, un talento precoce capace di confermarsi nel corso degli anni.

A sedici anni la prima incisione

Earl Klug inizia giovanissimo a suonare il piano, ma a dieci anni passa alla chitarra interessandosi alla musica folk. Il jazz entra nella sua vita come una folgorazione quando ha occasione di ascoltare alcuni dischi di George Van Eps, uno dei maestri dello swing. Per mantenersi insegna chitarra in un negozio musicale di Detroit dove viene ascoltato per caso da Yusef Lateef che rimane tanto colpito dalla sua bravura da invitarlo a incidere un brano con lui nel disco Suite 16, pubblicato dalla Atlantic. Il ragazzo ha solo sedici anni, ma ha una tecnica eccellente quasi fosse un chitarrista rifinito. La stessa impressione ha George Benson che lo incontra nel 1970 e lo convince a suonare con lui in duo.

Tra jazz e pop

Nel 1973 Earl Klug entra a far parte del quartetto di Benson con il quale va in tournée registrando anche l’album White Rabbit. Successivamente suona con i Return to Forever di Chick Corea, con Flora Purim e con George Shearing. Nella sua lunghissima carriera a oggi ha composto oltre 250 canzoni e ha pubblicato più di quaranta album. Le sue opere hanno ricevuto tredici nomination ai Grammy e la sua collaborazione con il pianista Bob James, One on One, si è aggiudicata il Grammy Award 1980 per il miglior album strumentale pop.

 

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