Home C'era una volta Dwight Yoakam, l’innovatore poco amato dai tradizionalisti del country

Dwight Yoakam, l’innovatore poco amato dai tradizionalisti del country

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Il 23 ottobre 1956 a Pickesville, in Kentucky nasce il cantante e chitarrista Dwight Yoakam, un personaggio significativo della scena country.

La lezione di Hank Williams

Cresciuto vocalmente con una buona formazione gospel, s’impone all’attenzione del pubblico come continuatore della tradizione country ed honky tonk di Hank Williams. Ispirandosi al suo idolo Elvis Presley, Dwight alla fine degli anni Settanta, intenzionato a cercare fortuna negli ambienti musicali, si trasferisce dapprima a Nashville e, successivamente a Los Angeles, dove, nel 1985 pubblica il suo primo disco, un EP intitolato Guitars, cadillacs, etc, etc. La buona accoglienza riservata dal pubblico all’EP convince i discografici a pubblicare un album omonimo, aggiungendo quattro canzoni inedite a quelle già comprese nell’EP.

Il traditore della tradizione

Il suo primo album, oltre ad entrare nella classifica nazionale, arriva al primo posto di quella country. Considerato uno dei nuovi interpreti country più promettenti, Yoakam ha il merito di mescolare gradevolmente le regole della tradizione con arrangiamenti pop rock molto commerciali, finendo per essere, forse impropriamente, accomunato, per un breve periodo, al movimento musicale del “roots-rock”. I fans della prima ora non molleranno più e la sua carriera continua senza troppi scossoni nonostante qualche critica da parte dei tradizionalisti. Considerato non a torto un innovatore del country è stato più volte bersaglio delle critiche del pubblico più integralista.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".