Home C'era una volta Dwight Dickerson, un pianoforte per tante stagioni

Dwight Dickerson, un pianoforte per tante stagioni

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Il 26 dicembre 1944, a Los Angeles, in California, nasce il pianista e cantante Dwight Dickerson, registrato all’anagrafe con il nome di Dwight Lowell Dickerson,

Figlio d’arte

Nato in una famiglia di musicisti, inizia lo studio del pianoforte all’età di cinque anni sotto la guida della madre, anch’ella pianista, continuando in seguito la pratica dello strumento durante gli anni della scuola. Nel 1962 si iscrive all’università, ma si ritira ben presto per far fronte a vari impegni musicali. Trasferitosi successivamente a Boston, nel 1965 inizia a frequentare la Berklee School Of Music, seguendo contemporaneamente le lezioni impartitegli da insegnanti privati come Ray Santisi e Margaret Chaloff. Tornato in California segue i corsi della California State University e accumula una lunga serie di collaborazioni artistiche.

La musica brasiliana

Dopo aver scoperto la musica brasiliana, tra il 1969 e il 1970 suona nel Bossa Rio Group di Sergio Mendes e successivamente si esibisce per un anno al fianco di Bola Sete. All’inizio degli anni Settanta collabora con Charles Owens, James Moody, Larry Gales, Bobby Bryant e Charles Lloyd. Successivamente svolge gran parte della propria attività in veste di free-lance, suonando frequentemente con Leroy Vinnegar, Red Holloway, Freddie Hill, Sonny Criss, Sahib Shihab e Bobby Hutcherson. Con quest’ultimo suona ininterrottamente per quattro anni. In anni più recenti, dopo aver vissuto a Dubai con la moglie Cassandra per circa un decennio, Dickerson torna a New York e fonda il Cassandra’s Jazz Club and Gallery ad Harlem nel quale si esibisce come pianista del locale.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".