Home C'era una volta Dusty Brown, dal taxi al blues

Dusty Brown, dal taxi al blues

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L’11 marzo 1929 nasce a Tralake, nel Mississippi il bluesman Dusty Brown. Fin da piccolo impara a cantare e suonare l’armonica.

Un’attività marginale

Per molto tempo la musica resta solo un’attività marginale della sua esistenza visto che deve guadagnarsi da vivere con ogni tipo di lavoro. Nel 1946 si trasferisce a Chicago ma la sua vita non cambia. Di mestiere fa il conducente di taxi e la musica resta un a sorta di attività non prevalente. Si esibisce dove può finché non riesce a ottenere una vera scrittura dalle orchestre di Muddy Waters e di Little Walker. In quel momento lascia i taxi e si dedica a tempo pieno alla musica.

Chiudo con la musica, anzi no

Nel 1953 forma una propria orchestra con la quale si esibisce in locali prestigiosi di Chicago come il Lover’s Lounge e il Casbah Lounge Nel 1966 annuncia di aver deciso di chiudere con la musica ma non in realtà non ci riesce. Più volte torna sul palco accettando di esibirsi nel 1966 al Curley’s, nel 1968 allo Y’alls Club e nel 1969 al Kansas City Red’s. Nel 1970 riprende a suonare a tempo pieno al fianco di Eddie Taylor e Carey Bell. Seguiranno nuovi annunci di ritiro e nuovi rientri. Muore nel 2016.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".