Home C'era una volta Don Stovall, il sassofonista che lasciò il jazz per un lavoro sicuro

Don Stovall, il sassofonista che lasciò il jazz per un lavoro sicuro

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Il 20 novembre 1970 muore a New York, il sassofonista e clarinettista Don Stovall, a lungo uno dei punti fermi del gruppo di Red Allen.

Gli inizi al violino

Nato a St. Louis, nel Missouri, il 12 dicembre 1913 Donald Stovall detto Don inizi a suonare come violinista passando soltanto in un secondo momento al sassofono e al clarinetto. Nei primi anni Trenta suona con Dewey Jackson, Fate Marable e Lil Armstrong nella zona di Buffalo dove nel 1937 e nel 1938 mette in piedi anche una formazione a suo nome. Nel 1939 si trasferisce a New York, dove ottiene varie scritture da Sam Price, Snub Mosely e Eddie Durham, prima di entrare a far parte dell’orchestra di Cootie Williams nel 1941.

Con Red Allen

Nel 1942 entra a far parte del sestetto di Red Allen con il quale resta fino al 1950, salvo un breve periodo del 1956, in cui suona con Peanuts Holland. Ottimo musicista swing e dalla tecnica sicura gode di molta considerazione tra i suoi colleghi musicisti. Nonostante il buon successo nel 1950 decide di chiudere con la musica. Non torna più sulla decisione e trascorre il resto della sua vita lavorando per una compagnia telefonica.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".