Home C'era una volta Don Ewell, un pianista molto versatile

Don Ewell, un pianista molto versatile

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Il 14 novembre 1916 a Baltimora, nel Maryland, nasce Donald Tyson Ewell, destinato a diventare un pianista di successo con il nome di Don Ewell.

I Townsmen

Dopo gli studi accademici al Maryland Institute of Fine Arts e al Peabody Conservatory inizia a suonare come professionista con un trio strumentale ad Atlantic City e, dal 1936 al 1940, fa parte dei Townsmen, un gruppo di Baltimora. Negli anni seguenti suona con Bunk Johnson, Doc Evans, Sidney Bechet, Muggsy Spanier, Miff Mole, Georg Brunis, Eddie Wiggins, Lee Collins e Kid Ory oltre occasionalmente a capo di propri gruppi. Nel 1956 è con Turk Murphy e, nei quattro anni seguenti, con l’orchestra di Jack Teagarden. Dopo un periodo trascorso a Toronto, in Canada a partire dal 1966 continua essenzialmente come solista e come leader di piccoli gruppi.

Eccellente strumentista

Strumentista eccellente e dotato di singolari doti di assimilazione, assorbe praticamente tutti o quasi gli stili pianistici degli anni Venti e Trenta e si trovò a suo agio anche nel ragtime. Dal 1946, quando suona allo Stuyvesant Casino con la Bunk Johnson Band, al 1953, quando si inserisce brillantemente nell’estrosa compagnia di Kid Ory, e infine quando, da buon professionista si esibisce senza impaccio a fianco di musicisti moderni, Don Ewell non cessa di stupire per la sua versatilità. Negli anni Settanta Ewell, che soffre di alcolismo, vive momenti difficili sul piano personale. La morte di sua figlia per cancro, poi, lo distrugge sia fisicamente che moralmente. Dopo essere stato colpito da due ictus, muore il 9 agosto 1983.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".