Il 26 marzo 1934 nasce a Philadelphia, in Pennsylvania, il batterista Don Bailey, registrato all’anagrafe con il nome di Donald Orlando Bailey.

L’influenza del fratello

Il giovane Don viene spinto alla musica dal fratello Maurice, solista di sax tenore e batterista. Autodidatta, influenzato da Art Taylor e Philly Joe Jones, tra la metà degli anni Cinquanta del Novecento e i primi anni Sessanta collabora a lungo con l’organista Jimmy Smith, partecipando fra l’altro alle incisioni di diversi dischi per le case discografiche Blue Note e Verve. In seguito si trasferisce a Los Angeles, in California, dove ha modo di suonare con Ray Crawford, Bobby Bryant, Victor Feldman, Hampton Hawes, Joe Pass, Gene Ammons, Bobby Hutcherson, Jimmy Rowles e molti altri.

Si esibisce fino all’ultimo

Strumentista assai raffinato, dalle sicure doti come accompagnatore. Incide vari dischi con personaggi spicco quali il già citato Hampton Hawes, Blue Mitchell, Mundell Lowe e Gerald Wilson. Instancabile appassionato del suo strumento registra vari album anche nel nuovo millennio. Tra i più interessanti c’è Blueprints of Jazz, Vol. 3, registrato nel 2006 con Charles Tolliver alla tromba, Odean Pope al sax, George Burton al pianoforte e Tyrone Brown al basso. Bailey continua a esibirsi nella Bay Area di San Francisco fino a quando la salute lo sorregge. Muore a ottanta anni il 15 ottobre 2013.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".