Patrimonio mondiale dell’umanità dal 2009, le Dolomiti sono dei tesori naturali dall’imponente forza d’attrazione: montagne spigolose e altissime, pronte a penetrare lo sguardo di chi, ammaliato, ne osserva il nudo paesaggio vestito di neve punteggiata da immense distese di pini.
Castelrotto, alla scoperta di una delle località più preziose delle Dolomiti
Chiamate anche Monti Pallidi, in virtù delle loro cime leggendariamente illuminate da flebili riflessi di luce lunare, le Dolomiti ospitano, alle loro pendici, pittoreschi paesini ricchi di tradizioni e storie di vita dai ritmi eco cadenzati e tranquilli. Tra le località più preziose, merita sicuramente uno zoom d’eccezione il piccolo paesino di Castelrotto. Incastonato alle pendici della turistica Alpe di Siusi, altopiano dolomitico più alto d’Europa, simbolo d’intrecci fiabeschi e curiosi aneddoti di streghe veterane, Castelrotto pullula di bellezze storico-artistiche ad ogni angolo: da antiche chiese e affreschi fino a castelli e monumenti secolari, da ammirare tra racconti tramandati d’un tempo in Südtirol. Forte di un centro storico contornato da numerose trattorie rustiche, affiancate da colorate e graziosissime casette di contadini, Castelrotto vanta uno dei campanili più alti di tutto il Trentino: a tal proposito, scontato raccomandarvi di salire, su fin in cima, per godere della celebre vista sul meraviglioso panorama montuoso. Paese il cui nome originariamente significa ‘Castello diroccato’, Castelrotto è anche il luogo in cui, annualmente, si rievoca la cerimonia del Matrimonio Contadino, un’antica usanza sopravvissuta fino agli anni ’70, e che ancora oggi non manca di riproporre una festa nuziale tutta unica nel suo genere.
Il Matrimonio Contadino
In scena con l’arrivo del nuovo anno, per la precisione giorno 13 gennaio, la ricostruzione storica del Matrimonio Contadino, uno degli spettacoli più affascinanti della tradizione altoatesina, mette in atto la cerimonia nuziale così come veniva celebrata un tempo, in inverno, ai piedi dello Sciliar, quando i contadini non erano ancora immersi nei loro lavori agricoli. Partecipare a quest’evento significa ritrovarsi catapultati in un’atmosfera di festa incantata: un corteo – composto da diciassette coppie di sposi e relativi invitati al matrimonio, tutti rigorosamente vestiti con abiti tradizionali – è solito sfilare su slitte trainate da cavalli, folkloristicamente accompagnate da musiche e caratteristici balli tirolesi. Mentre la sposa si distingue per il suo tipico cappello verde erba, lo sposo spicca per l’indossare un singolare garofano di grandi dimensioni; atmosfera di gioia e allegria anche tra gli invitati, pronti pure loro a sfoggiare eccentrici vestiti adornati da piume, coccarde, nastri e ricami colorati. Insieme alla celebrazioni del matrimonio contadino, sempre a Castelrotto, si organizza la Hoazetkuchl, una ‘sfilata’ di banchetti nuziali che vede i ristoranti principali deliziare i turisti con piatti tipici regionali: dai krapfe ripieni di papavero ai cosiddetti buchteln alla marmellata fino agli strauben, dolci fritti a forma di chiocciola serviti con purea di mele. Assistere a quest’evento di costume significa lasciarsi travolgere, ed avvolgere, da una tradizione che nonostante tutto continua a resistere. Del resto, essere turisti responsabili significa anche questo: assaporare luoghi, sapori e rievocazioni storiche mai tramontate.