Home C'era una volta Dodo Goya, un contrabbassista che ha fatto scuola

Dodo Goya, un contrabbassista che ha fatto scuola

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Il 14 ottobre 1939 nasce a Livorno il contrabbassista Dodo Goya, uno dei grandi protagonisti del jazz italiano.

Il jazz a vent’anni

Dodo Goya inizia a interessarsi di musica fin da giovanissimo. A dodici anni suona da autodidatta la chitarra classica. Scopre il jazz verso i vent’anni grazie e si dedica al contrabbasso. Nel 1963 è a Torino con un trio di cui fanno parte Maurizio Lama al piano e Paolo Pendino alla batteria. Nel 1966 suona per alcuni mesi nel gruppo di Nunzio Rotondo che a quell’epoca comprende anche il pianista Mal Waldron. Successivamente suona con parecchi gruppi e verso la fine degli anni Sessanta è in trio con il pianista Renato Sellani e il batterista Gil Cuppini. Tra il 1970 e il 1971 accompagna molti musicisti americani di passaggio in Italia tra cui Kenny Clarke, Dexter Gordon, Art Farmer, Johnny Griffin e molti altri.

Con Mulligan e poi in trio

Dopo una breve permanenza nel gruppo di Franco Cerri, nel 1973 suona in quartetto con Renato Sellani, Tullio De Piscopo e Gianni Basso. Il gruppo dura a lungo. Formalmente sciolto nel 1978 si esibisce ancora, però, nel 1979. Successivamente Goya suona nell’orchestra stabile costituita da Gerry Mulligan e poi in trio insieme al pianista Franco D’Andrea e al batterista Bruno Biriaco. Nella sua carriera Goya incide parecchi dischi tra cui Safari con il quartetto di Eraldo Volonté, e From east to west con il trio di Franco D’Andrea. Per anni gestisce, nel centro di Sanremo, in via Gioberti, un negozio di strumenti musicali, punto d’incontro di tanti appassionati musicisti. Nel 2013 riceve il Premio Renzo Laurano, che premia le eccellenze sanremesi nel campo dell’arte e della cultura. Muore il 25 marzo 2017 in quella Sanremo che è divenuta la sua città.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".