Home Punti di vista Disorient Express a teatro. Cinzia Leone: «Un’esperienza unica»

Disorient Express a teatro. Cinzia Leone: «Un’esperienza unica»

SHARE
Cinzia Leone

Disorient Express, lo spettacolo di Cinzia Leone, scritto con Fabio Mureddu – con la regia di Fabio Mureddu ed Emilia Ricasoli – approda, ora, al Teatro Ghione di Roma: dal 10 al 22 marzo.

Questa l’intervista di Daily Green.

Disorient Express nasce inizialmente sul web, la rete che è la protagonista o meglio, uno dei protagonisti di questo spettacolo.
Sì, esatto. Disorient Express nasce circa un anno fa. Un Tg online “disorientante” con la notizia e contemporaneamente la sua smentita. Due puntate per la rete prodotte da Dailygreen.it.

Disorient Express ha raccolto sulla rete un grande consenso, vivendo di una viralità incredibile. Dal web al teatro, che poi è il tuo luogo naturale. Come nasce l’idea dello spettacolo?
Disorient Epress online è una sintesi, comica, di quello che poi ho sviluppato per questo spettacolo a teatro. Un’idea che mi venne qualche tempo fa dall’incontro con una vecchietta alla fermata dell’autobus. La signora parlava di Madre Teresa come di un’arpia dopo aver visto un filmato che la descriveva come una persona cattiva. Così l’apostrofava: “è cattiva! Cattiva!”. Cattiva Madre Teresa, ma come? Ricordo che mi raggelai. La perdita della certezza ci rende tutti cattivi. Questa è la dimostrazione di quello che accade oggi con la pluralità delle voci esistenti, voci che spesso confondono. Questo perché ognuno di noi, oggi, ha la possibilità, diversamente da ieri, di leggere una notizia e subito dopo un’altra che è esattamente l’opposto della precedente. Un’idea che andava capita, elaborata e approfondita e che nello spettacolo teatrale mi è stato possibile fare insieme a Fabio Mureddu, l’unica persona con la quale potevo scrivere uno spettacolo di questo tipo.

Fabio Mureddu che è anche con te sulla scena. E’ la prima volta che recitate insieme?
Sì, la prima volta sulla scena ma con Fabio, che considero un po’ il mio figlio “artistico”, abbiamo scritto tanti spettacoli insieme. Per questo spettacolo in particolare avevo bisogno di lui. Non è stato facile tradurre un argomento così “liquido”, multiforme, come quello del rapporto tra il web, l’informazione e la percezione della realtà che ne trai di conseguenza.

Lo spettacolo racconta la confusione che si è venuta a creare con l’esplosione della rete e la creazione di questa democrazia virtuale.
Il web ha creato un fenomeno straordinario: tutti parlano, tutti hanno la possibilità e il diritto di parlare.

E questo genera confusione, le informazioni si disperdono, ognuno vuole dire la sua.
Attenzione. Sì è vero, si creano pluralità di voci differenti, un magma di informazioni ma vorrei che fosse chiaro che la mia non è una critica a questo tipo di “super informazione”, né un giudizio. Il web ha realizzato un grandissimo sogno: la democrazia. Tutti possono parlare, ci sono più di sette miliardi di persone che parlano! Chiunque può esprimere la sua opinione. Nessuno di noi prima aveva imparato a farsi un’idea del genere. Questa è la vera rivoluzione. La realtà è confusa e il disorientamento nasce dal fatto di essercene resi conto. E’ così che ti puoi spiegare i conflitti, la rabbia, l’aggressività che sta esplodendo ovunque. Pensiamo a quanto coraggio ci vuole ad ascoltare la coralità. La diversità delle voci. La realtà è molto più complessa di come appare ed internet ce lo ha svelato. Possiamo improvvisamente spiegarci l’inafferrabilità della realtà. Nessuno di noi aveva avuto prima d’ora l’opportunità di confrontarsi con pensieri così diversi e lontani dai nostri. La democrazia consiste nell’accettare il parere dell’altro. Un concetto che mi sta molto a cuore, interessantissimo e che spero di essere riuscita in qualche modo a rappresentare.

Come sei riuscita a tradurre tutto questo su un palco teatrale?
E’ stato un lavoro difficile con una regia impegnativa.

La regia è di Fabio Mureddu ed Emilia Ricasoli, la regista che ha curato anche Disorient Express online?
Sì, esatto e anche da un punto di vista registico non è stato facile.

Tu interpreti diversi personaggi?
No, no, non ci sono altri personaggi. Sul palco ci siamo io e Fabio. Si svolge in questo modo: io cerco di affrontare degli argomenti ma non riesco mai ad andare fino in fondo perché Fabio, che è collegato costantemente con l’esterno attraverso il computer, mi interrompe continuamente: “Cinzia devi rifare l’inizio”, “Cinzia hanno smentito tutto”, insomma qualunque cosa io dica sono costretta a rivederla e a ricominciare da capo. La moltitudine dell’informazione appunto, mi costringe a riprendere ogni volta da capo.

E quali sono gli argomenti che avete scelto nella “vostra redazione”, diciamo così?
Lo spettacolo affronta diversi temi che poi sono quelli che circolano anche sui blog, su Facebook, Twitter e i vari social. L’amore, la cronaca ma anche il traffico, i parcheggi e il tanto decantato “car-sharing” di cui tutti parlano. Anche il linguaggio è stato trasformato dalla rete. La parola condivisione, per esempio, che internet ha piazzato un po’ da tutte le parti e che dovrebbe essere il fine ultimo dell’esistenza, il momento più alto dell’umanità, si è rivelata un po’ paracula: “Io per esempio, c’ho condiviso il mutuo su Facebook, ma la rata me la so pagata io!” Ma allora perché la parola condivisione è usata a volte a sproposito? Perché la parola condivisione ti fa sentire parte della “community”. Che cos’è la community? E’ la versione capitalistica del “communysmo”! Non so se rendo l’idea… la macchina non possiamo condividerla se non ce l’abbiamo!

Affronti anche temi green nello spettacolo?
In realtà no, non ci sono argomenti propriamente ecologici a parte ecco, il traffico ed il car-sharing, non ho trattato temi ecologisti. Mi piaceva affrontare il tema del disorientamento sociologico, il grande cambiamento in atto attraverso il linguaggio comico cercando di alleggerirlo il più possibile e stanando le contraddizioni che sono il sale della comicità. Sull’ambiente ci sarebbe tanto da dire e forse meriterebbe uno spettacolo a parte. Chissà, in futuro mi piacerebbe scrivere qualcosa sull’argomento.

Speriamo, saremmo felici di vederlo. Cinzia sabato scorso avete presentato lo spettacolo a Tivoli, una sorta di prova generale prima del grande debutto di domani al Teatro Ghione. Com’è andata?
Bene, siamo contenti. Ci è servito come prova generale. Ora aspettiamo di vederlo vivere. Siamo molto emozionati.

In bocca al lupo per lo spettacolo!
E per dirla insieme a Cinzia Leone, invitiamo tutti i lettori di Dailygreen.it a vedere Disorient Express di Cinzia Leone al teatro Ghione, dal 10 al 22 “marzone”!