Home C'era una volta Didier Levallet, alfiere francese del free jazz

Didier Levallet, alfiere francese del free jazz

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Il 19 luglio 1944 ad Arcy-sur-Cure nasce il contrabbassista e direttore d’orchestra Didier Levallet, uno dei primi alfieri francesi del free jazz.

Tra musica e giornalismo

Dopo aver studiato il sassofono alto a Lille, entra nel conservatorio della sua città per studiarvi il contrabbasso, nel frattempo dal 1963 al 1966 segue i corsi della scuola superiore di giornalismo. Il dubbio tra la musica e il giornalismo si chiude con il debutto come musicista professionista nel 1969 a Parigi dove suona allo Chat-Qui-Peche con Ted Curzon, Chris Woods poi Johnny Griffin, Kenny Clarke. Nel 1970 forma il gruppo Perception con Yochk’o Seffer (sassofono), Siegfried Kessler (clavicembalo), e Jean-MyTroung (percussioni). Nel 1972 fonda l’ADMI (Associazione per lo Sviluppo della Musica Improvvisata) e nel 1974 va negli Stati Uniti. Al suo ritorno costituisce il gruppo Confluence e dal 1977 si interessa particolarmente della composizione e dell’arrangiamento.

Sperimentazioni e ricerche

Per rendere più vive le sue ricerche costituisce prima un quintetto con tre strumenti a fiato, contrabbasso e batteria poi un insieme a corde con una batteria, lo Swing String System del quale facenno parte Didier Lockwood, Jean Charles Capon, Christian Escoudé, Bernard Lubat. Infine riunisce una dozzina di musicisti per formare una piccola big band che tenta di conciliare disciplina collettiva con libertà di improvvisazione. Lui stesso si esprime nella più grande libertà suonando a due con vari solisti. Nello stesso tempo continua a esibirsi come contrabbassista, con solisti francesi e stranieri, come Bernard Lubat, Michel Roques, Archie Shepp, Frank Lowe, Chris McGregor. Dal 1977 consacra molto del suo tempo alla pedagogia creando degli Ateliers-Rencontres. Tra i primi propagandisti in Francia del free jazz, Didier Levallet è un infaticabile animatore che occupa un posto importante nel mondo del jazz francese.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".