Il 27 aprile 1917 nasce a New York il batterista e compositore Denzil de Costa Best, un protagonista del be bop.

Al Minton’s con Thelonious Monk

Il padre di Denzil de Costa Best suona la tuba in bande militari e il ragazzo inizia a studiare pianoforte nel 1923 a sei anni. Nel 1940 però passa alla tromba, che studia con Joe Gordon. Partecipa quindi come pianista e trombettista alle celebri sedute al Minton’s, con Thelonious Monk, Joe Guy, Kenny Clarke, rimaste nella storia come uno degli atti fondanti del be bop. Nel 1940 Denzil de Costa Best lascia l’attività a causa di una grave malattia che lo blocca per più di un anno. Nel 1943 inizia a suonare la batteria con Eddie Williams, Harvey Davis, Leon Gross, Ben Webster, Coleman Hawkins e Illinois Jacquet.

Una vita sfortunata

Nel dicembre del 1947 è in tournée in Scandinavia con il gruppo del contrabbassista Chubby Jackson. Dal 1949 al 1953 suona con il pianista George Shearing fino a che le complicazioni di un incidente automobilistico non lo costringono al ritiro, dopo avere suonato con Erroll Garner e Artie Shaw. Il destino non è tenero con lui che il 24 maggio 1965 muore per le fratture riportate in una caduta dalle scale di una stazione della metropolitana di New York. Strumentista raffinato e abilissimo, celebre per il suo delicatissimo “legato” alle spazzole, dotato di una tecnica assai flessibile, è anche l’autore di alcuni tra i più importanti classici del jazz moderno, come il celebre Move, che apre il periodo del cool jazz, Wee, Dee Dee’s Dance e Bemsha Swing.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".