Home C'era una volta Dempsey Wright, dal violino alla chitarra

Dempsey Wright, dal violino alla chitarra

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Il 14 luglio 1929 nasce a Calumet, nell’Oklahoma, Dempsey Wright, un chitarrista particolarmente apprezzato dai musicisti.

Gli inizi nel 1941

Dempsey inizia a suonare ancora bambino nel 1941, esibendosi come violinista in vari gruppi locali che suonano in feste da ballo. Quando conclude il suo periodo di studi, nel 1948, suona con Otho Swink in un complesso che esegue musica western e nel quale Dempsey suona la chitarra. È di questa epoca la sua decisione di dedicarsi al jazz. Nel 1953 parte per la California per lavorare con Frankie Carle. Dal 1955 al 1956 è in tournée attraverso le molte basi militari americane in Giappone e Corea.

Ogni tanto ritorna al violino

Tra il 1957 e il 1958 suona sia il violino che la chitarra con gli Harry Babasin’s Jazzpickers, con i quali incide un disco per la Mercury. Nel 1959 suona in trio con Freddie Slack a Los Angeles e, lo stesso anno, viene scritturato da Chico Hamilton per suonare nel suo quintetto. Chitarrista molto moderno è stilisticamente influenzato da Charlie Christian e Barney Kessel, dei quali è amico. Muore il 24 aprile 2001.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".