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Deforestazione, Indonesia batte Brasile

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L’Indonesia batte il Brasile per la deforestazione che affligge il Paese. Nel maggio del 2011 il governo indonesiano ha dichiarato una moratoria sperando di mettere un argine proprio alla deforestazione che affliggeva la nazione e invece, oggi, conquista il titolo di nazione con il più alto tasso di deforestazione al mondo.

L’Indonesia e la piaga della deforestazione

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change , ha dimostrato che l’effetto della moratoria è stato praticamente nullo e che tra il 2000 e il 2012, la perdita delle foreste primarie indonesiane, è stata pari a oltre 6,02 milioni di ettari all’anno, con un picco di maggiori perdite intorno al 2012.

I dati raccolti sono molto preoccupanti, dal momento che le foreste tropicali sono il luogo dove si trovano i più importanti ecosistemi e quindi anche un’elevata concentrazione di specie rare ormai a rischio, nonché il luogo dei grandi depositi di carbonio e di metano del pianeta, utili per il riscaldamento. Proprio l’Indonesia possiede il 10% delle piante, il 12% dei mammiferi e il 17% delle specie di uccelli di tutto il mondo.

Le foreste umide dell’Indonesia ecosistema unico

Le foreste umide dell’Indonesia (meglio note come “torbiere”), insieme agli alberi ed al suolo di tutto il paese, sono in grado di assorbire enormi quantità di gas metano e carbonio: abbattere o bruciare alberi per fare spazio a grandi piantagioni di olio di palma o altro, equivale a far aumentare vertiginosamente le temperature globali.

Lo studio, aiutato dai dati forniti dai satelliti, rileva inoltre che le foreste primarie sono i più grandi depositi di carbonio al mondo saccheggiati per produrre energia, cosa che peggiora ulteriormente la situazione.

Matthew Hansen, ricercatore presso l’Università del Maryland, e anche co-autore dello studio, afferma: “Questi enormi polmoni sono ormai sotto stress e non c’è dubbio che l’unica possibilità di salvezza sia fermare questa situazione”.

Il Ministero Forestale Indonesiano ha registrato un tasso annuo di perdita di 0,4 milioni di ettari all’anno, dal 2009 al 2011, ma lo studio ha rilevato che le cifre in realtà, sono di gran lunga superiori (0,84 milioni di ettari all’anno).

L’Indonesia conquista il primato per la deforestazione

Questi dati pongono l’Indonesia davanti al Brasile, che è stato a lungo il paese con il più alto livello di deforestazione al mondo. Il tasso è addirittura superiore alle stime effettuate dalle Nazioni Unite.

“Pensare che l’Indonesia sta abbattendo più foreste del Brasile quando possiede riserve molto minori (appena un quarto di quelle Brasiliane) è una notizia davvero devastante” continua Hansen. Il 16% della perdita delle foreste inoltre, si è verificata nelle zone in cui l’abbattimento degli alberi è ufficialmente vietato.

Hansen sostiene inoltre che la responsabilità di affrontare questo problema non può essere data solo all’Indonesia, dal momento che l’America e molti altri paesi, comprano prodotti che contengono olio di palma ed altri materiali provenienti dalle foreste pluviali indonesiane.

Il disboscamento colpa delle multinazionali

“Certamente nessuno di noi presta molta attenzione alla provenienza delle cose che consuma”.
Il disboscamento infatti, è frutto delle grandi industrie che producono olio di palma e carta, piuttosto che dei piccoli proprietari terrieri.

I dati di questo studio sono stati messi on line e continuamente aggiornati per poter essere utilizzati e verificati soprattutto dal governo indonesiano, sperando possa attivarsi per trovare delle soluzioni al problema della deforestazione.

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