Il 2 settembre 1966 muore a San Francisco Darnell Howard, uno dei maggiori clarinettisti del jazz in stile New Orleans capace di andare oltre i limiti del jazz tradizionale.
Il clarinetto di Hearl Hines
Nato a Chicago, in Illinois, il 25 luglio 1895 a Memphis sviluppa le sue qualità la guida di W. C. Handy, il quale influisce notevolmente sulla sua formazione musicale. Fra il 1920 e il 1921 suona con June Cobb e Charlie Elgar, mentre nel biennio successivo arriva in Europa con James P. Johnson con l’orchestra dello spettacolo intitolato “Plantation Days”, uno dei grandi successi a Broadway a dell’epoca. Nel 1926 fa parte dell’orchestra di King Oliver e poi di quella guidata da Erskine Tate, ma la sua militanza più lunga con una grande orchestra ha inizio nel 1930 quando va a far parte dell’organico della big band di Earl Hines con il quale resta ben otto anni, contribuendo in modo fondamentale al suo successo.
Basta con le big band
Quella con Hines resta l’ultima sua esperienza in orchestre molto numerose. Successivamente infatti si trasferisce in California dove incontra Kid Ory con il quale lavora in piccole formazioni. I critici ritengono che questo sia il periodo più significativo e interessante. Proprio in questi anni infatti oltre che al clarinetto si cimenta con successo anche al violino e al sax alto. Nel 1966, alla vigilia della morte, Darnell Howard arriva in Europa con il gruppo dei New Orleans All Stars e si esibisce soprattutto in Germania, prima di rientrare negli Stati Uniti stanco e affetto da una malattia incurabile che non gli lascia scampo.