Home C'era una volta Darius Brubeck, il tastierista dal cognome ingombrante

Darius Brubeck, il tastierista dal cognome ingombrante

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Il 14 giugno 1947 nasce a San Francisco in California il tastierista e polistrumentista Darius Brubeck, il primo figlio del pianista Dave Brubeck, uno dei pilastri della storia del jazz. Per la verità si chiama David Darius Brubeck, ma per non essere confuso con un ingombrante monumento come suo padre utilizza solitamente il proprio secondo nome. Già in questa nota è evidente come per molto tempo abbia avuto il problema di “smarcarsi” dal padre e costruirsi una carriera in proprio. Nel 1961, a cinque anni, inizia a prendere lezioni di pianoforte. Più tardi studia tecnica strumentale, armonia e composizione con maestri come Darius Milhaud, Gordon Smith e Donald Martino. Eclettico e interessato ad allargare le sue conoscenze frequenta anche i corsi di etnomusicologia e storia delle religioni. In quel periodo viene attratto particolarmente dalla cultura indiana. Non avendo a disposizione cattedre specifiche chiede e ottiene di poter studiare privatamente, gli strumenti, le forme e le strutture musicali dell’India. Verso la fine degli anni Sessanta, quando ormai ha terminato gli studi e le varie specializzazioni, decide di dare vita al Darius Brubeck Ensemble, una band che schiera in formazione anche i suoi fratellini Chris e Daniel. Ottiene un buon successo, ma è infastidito dal costante paragone con il padre. Pian piano, però, con il crescere della sicurezza nei propri mezzi, finisce per affrancarsi dall’ingombrante genitore. Non lo vede più come un pericoloso concorrente e si fa solleticare dall’idea di farne un partner. Nel 1972 il suo Darius Brubeck Ensemble si unifica con il Dave Brubeck Trio. Nascono così i Two Generations of Brubeck, un gruppo a base famigliare nel quale Darius suona spesso il sintetizzatore dialogando con il pianoforte del padre. Paradossalmente l’esperienza gli toglie per sempre di dosso l’ombra delle virtù paterne. Ospite fisso di vari Festival di Newport vince anche una lunga serie di importanti premi come compositore.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".