Dailygreen

Dalla grande guerra all’esodo del confine orientale

Due recenti libri dello storico Giorgio Giannini; sulla italianizzazione della popolazione slovena e croata (ed anche tirolese) durante il regime fascista, il secondo sulle stragi della Grande Guerra. In foto premiazione dell’autore a Città di Castello.

Il prof Giorgio Giannini, con il suo impegno letterario ci riporta a questioni storiche in parte irrisolte, in parte dimenticate, in due recenti volumi.

Il primo libro che segnaliamo è – L’inutile strage. Contro storia della Grande Guerra (LuoghInteriori 2018). Racconta alcuni episodi ed altri aspetti poco noti della Grande Guerra, che meritano di essere ricordati (in occasione del Centenario, ma non solo) la cui ricorrenza ha assunto una veste celebrativa prevalentemente incentrata solo sul compimento dell’Unificazione Nazionale. Alcuni fatti accaduti prima dello scoppio della guerra mettono l’accento sugli “errori” commessi dai pacifisti europei, ricordano il dibattito tra gli interventisti ed i neutralisti in Italia, la normativa repressiva emanata dal Governo Salandra prima dell’entrata in guerra del nostro Paese; ma si segnalano qui anche fatti avvenuti durante il conflitto, come i tentativi di pacificazione attuati dal Papa Benedetto XV, la propaganda a favore della guerra e l’opposizione popolare, la Tregua del Natale del 1914 nella zona di Ypres (sul Fronte Occidentale) tra soldati francesi, inglesi e tedeschi.

Visibile un video su: https://www.youtube.com/watch?v=BeZJ0S9uScc

Una particolare attenzione viene data dall’autore agli obiettori di coscienza, i Cappellani militari, le donne … ma anche alla tragica situazione della Giustizia Militare italiana, che fu causa della morte per fucilazione di circa 750 militari, vittime di esecuzioni sommarie e di decimazioni al fronte. Non si trascurano le drammatiche conseguenze della guerra, i 600.000 prigionieri di guerra italiani (dei quali 100.000 morti per gli stenti e malattie, abbandonati dal nostro Governo che li considerava vigliacchi e disertori) i prigionieri di guerra austriaci, gli scemi di guerra, le sofferenze della popolazione friulana e trentina sfollata dalle zone di guerra, le violenze subite dalla popolazione italiana nei territori occupati dagli Austriaci dopo Caporetto.

Infine nel libro si parla dell’esaltazione bellica durante il fascismo e nell’Appendice vi sono le schede sulla Commissione di Inchiesta su Caporetto e sulle forniture belliche, poiché l’autore auspica una serena riflessione su tali argomenti per fare luce su alcuni aspetti poco chiari del conflitto, mentre sarebbe doveroso ricordare adeguatamente le vittime dimenticate e ridare onore ai caduti per la patria o ai soldati ingiustamente fucilati.

Vogliano qui segnalare anche un altro libro di Giorgio Giannini La tragedia del confine orientale (edito da LuoghInteriori, Città di Castello) uscito a gennaio di quest’anno. Questo ricorda non solo la tragica vicenda delle foibe del settembre 1943 e del maggio-giugno 1945 nella Venezia Giulia e nell’Istria, ma anche l’esodo dei giuliano-dalmati nel dopoguerra, dopo la firma del Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 e del Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954 (di cui parla la Legge 30 marzo 2004 n. 92 che ha istituito il Giorno del ricordo).

Oltre ai tragici fatti accaduti, l’annessione successiva alla Grande Guerra, con la ‘italianizzazione forzata’ della popolazione di lingua slovena e croata, il tentativo di distruggere la cultura locale e, durante la Seconda guerra mondiale, la brutale repressione del dissenso slavo, con l’internamento in appositi Campi di concentramento, di oltre 100.000 civili, considerati pericolosi perché sostenitori del movimento di resistenza.

A 15 anni dalla approvazione della Legge 30 marzo 2004 n.92 (che ha istituito il Giorno del ricordo e ricorda solo le foibe e l’esodo) il libro vuole raccontare anche la storia di quello che avvenne dopo l’annessione conseguente alla Grande Guerra dei territori con popolazione slovena e croata, soprattutto durante il secondo conflitto mondiale, decenni drammatici per la popolazione locale di lingua non italiana, che possono spiegare almeno in parte, senza però giustificare, quanto è accaduto nell’immediato dopoguerra.

Presentazione al Circolo Giustizia e Libertà di Roma

Nell’Appendice si racconta la italianizzazione della popolazione tirolese in Alto Adige, simile a quella subita dalla popolazione slovena e croata, una storia che pochi conoscono. Poi, nell’ampia documentazione allegata al testo sulla Legge 92 del 2004, l’autore ha curato una sintesi del lungo iter legislativo per la sua approvazione, durato oltre nove anni, ed una bozza di proposta di legge per la sua integrazione (curata dall’autore) che prevede nel Giorno del ricordo, di prendere atto e rammentare la politica di ‘italianizzazione’ della popolazione slovena e croata (ed anche tirolese), attuata dal regime fascista.

Il testo è arricchito infine dalla Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena, che ha operato dal 1993 al 2000, pubblicata solo dal Governo sloveno nel 2001, alla quale fanno riferimento molte note.

Exit mobile version