250 metri di grattacielo per una fattoria verticale di qualità. L’ultimo progetto della Capellini Architects, con la nuova e consolidata collaborazione di giovani progettisti internazionali, è stato selezionato tra i primi trenta lavori della Superskyscreaper Competition, nell’ambito del concorso “Vertical Farm & Botanical Garden” a Seoul, tra centinaia di progetti provenienti da ogni parte del mondo.
Un grattacielo sostenibile, una fattoria verticale
Un grattacielo pensato come una fattoria verticale per produrre, nel cuore di una metropoli, prodotti agricoli freschi, un’idea che coniuga la geometria matematica e l’ispirazione del nostro territorio. Dalla forma della spirale di Fibonacci alla geometria dei terrazzamenti della riviera spezzina, è nata la vertical farm “5 Terre style”: 5 settori come i famosi 5 villaggi patrimonio dell’Unesco, in un sistema di terrazzamenti artificiali disposti secondo la spirale aurea.
L’eccellente risultato del concorso internazionale – riferisce un comunicato dello studio – ha condotto la Capellini Architects, ad approdare con il progetto della Vertical Farm fattoria verticale a Singapore ed a Dubai, grazie alla consulenza del dipartimento di Agraria dell’Università di Pisa e della Eastproject Srl. Un grattacielo ispirato alle 5 Terre, con sistemi di riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione delle colture organiche di piante da frutta e di ortaggi, di sistemi di acquacoltura per la produzione di specie ittiche come la tilapia e lo storione, e dei più innovativi sistemi HVAC, di impianti energetici e per il sollevamento dell’acqua.
La fattoria verticale, una proposta innovativa
Una proposta innovativa per garantire anche in realtà metropolitane prodotti agricoli a “Km 0″, attraverso colture biodinamiche, in un edificio innovativo, progettato secondo l’avanzato standard di sostenibilità ambientale, come il Leadership in Energy and Environmental Design (LEED), e che grazie alla forma ispirata alla spirale di Fibonacci garantisce una straordinaria capacità di esposizione solare.
Un progetto basato sul concetto di analisi del ciclo di vita del manufatto (Life Cycle Assessment), riponendo attenzione all’uso di materiali totalmente riciclabili e recuperabili, evitando l’uso di sintesi chimiche, garantendo una migliore qualità degli ambienti e chiudendo la cima del grattacielo con un “belvedere” dedicato all’Università del Gusto, dove poter assaporare le prelibatezze prodotte ai piani inferiori, con spazi dedicati alla ristorazione.