Qualunque azione e mestiere l’uomo compia sulla terra, porterà alla produzione di rifiuti che, in un modo o nell’altro, avranno implicazioni sull’ambiente che lo circonda. La quantità di scarti generati varia molto in base alle attività svolte, anche se è possibile affermare per certo che l’edilizia è uno dei settori a generarne di più. Pensando a questo settore verrebbe da credere che buona parte dei rifiuti prodotti siano nocivi per l’uomo e per l’ambiente. E invece non è così, perché esistono materiali di scarto, chiamati rifiuti inerti che non causano alcun tipo di pericolosità ma, anzi, se ben gestiti possono essere reinseriti nuovamente nel ciclo produttivo. Vediamo come.
Cosa si intende per rifiuti inerti?
Prima di addentrarsi in come possano essere gestiti e smaltiti, bisogna capire, quando parliamo di rifiuti inerti, che cosa si intende. Si tratta di materiali di scarto che non subiscono alterazioni nel tempo, sia a livello fisico che chimico, ma anche biologico. Sono materiali insolubili in acqua e che non arrecano danni all’ambiente o alla salute umana. Provenienti da demolizioni, costruzioni, lavori di ristrutturazioni o scavi, tutte operazioni svolte nel campo edile, possono essere sabbia, ghiaia, argilla espansa, terriccio, cemento, mattoni rotti, vetro, metallo, vermiculite e perlite. Questi ultimi sono entrambi minerali, uno di origine naturale e l’altro vulcanica, usati, in virtù delle proprietà che possiedono, per l’isolamento termico e acustico di pareti, soffitti e tetti, oppure di riempimento. Sono insomma materiali che non contengono sostanze pericolose e non ne rilasciano, fermo restando che devono essere smaltiti correttamente come qualunque altro tipo di scarto.
Come si smaltiscono i rifiuti inerti?
Vista la possibilità di riportarli a nuova vita e impiegarli ancora una volta nel settore edilizio, parole come riciclaggio e riutilizzo possono benissimo essere accostate ai rifiuti inerti, indipendentemente dalla conformazione. Il trattamento inerti leggeri, per esempio, può tradursi nell’impiegare il risultato di questo processo per creare materiale di riempimento strutturale. Se gli scarti sono cemento e mattoni, possono essere triturati e utilizzati come aggregati per la produzione di nuovo materiale da costruzione, riducendo il consumo di materie prime vergini. Sabbia e ghiaia invece, dopo essere passate attraverso processi di purificazione, diventano pronte a essere reintrodotte nei cantieri.
Prima di procedere al trattamento però, già sul luogo di lavoro è importante adottare alcune pratiche per far sì che le operazioni risultino efficaci: quando è in corso una demolizione o una costruzione, i rifiuti inerti andrebbero immediatamente separati da altri tipi di scarti per consentire una gestione più efficiente e mirata dei materiali inerti. Dopodiché si procede con la raccolta differenziata, che facilita il riciclaggio e il riutilizzo e poi, se necessario, si trasportano negli impianti per trattamento inerti, oppure in apposite discariche controllate se vanno smaltiti definitivamente. Tra le strutture più note ci sono gli impianti di aspirazione che, come dice la parola stessa, aspirano i rifiuti inerti direttamente in cantiere, poi divisi dalle impurità e trattati, per poi arrivare alla loro destinazione finale: di nuovo in circolo nel settore edilizio oppure verso la discarica.
I benefici di una corretta gestione
Nel momento in cui i rifiuti inerti arrivano a essere gestiti correttamente, si cominciano a ottenere tutta una serie di vantaggi, sia economici che ambientali. In primis la riduzione di scarti in discarica, che da una parte rende meno necessaria la costruzione di nuovi siti di smaltimento, e dell’altra riduce l’impatto ambientale grazie alla minor quantità di rifiuti prodotta. Arriva a essere ridotto anche il consumo di risorse naturali come sabbia o ghiaia, spesso ricavate da cave o alvei dei fiumi. Reimpiegando i rifiuti inerti non sarà più necessario compiere tali operazioni, e l’ambiente non verrà ulteriormente intaccato o deturpato. Certamente poi ci sono anche i benefici economici, che vanno a tradursi soprattutto in notevoli risparmi, specie in termini di costi di smaltimento e acquisto di nuovi materiali. Si può dire che una corretta gestione dei rifiuti inerti rientri a pieno titolo nella cosiddetta economia circolare, che mira a massimizzare il riutilizzo e riciclo dei materiali, riducendo il consumo di risorse e l’impatto ambientale, aspetto che nel settore edilizio si sta ancora rincorrendo, anche se di passi avanti ne sono stati fatti. Quello di occuparsi scrupolosamente dei materiali inerti, investendo in pratiche eco-friendly, è uno di quelli che potrà contribuire a cambiare il volto dell’edilizia, facendola figurare più sostenibile e responsabile.