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Concerto for Cootie, un capolavoro

Il 15 marzo 1940 Duke Ellington registra il suo famoso Concerto for Cootie dedicato al trombettista Cootie William, uno dei pilastri dell’orchestra di quel periodo.

La rinuncia agli effetti facili

Il brano è considerato uno dei migliori dell’intera opera ellingtoniana. A questa registrazione il musicologo e musicista francese André Hodeir ha dedicato un lungo saggio nel quale, tra l’altro, si dice che «Concerto For Cootie è un capolavoro perché lo strumentatore e il solista hanno rinunciato ad ogni seduzione di effetto facile, e perché la sostanza musicale è così ricca, che mai, neanche per un istante, suscita nell’ascoltatore monotonia. Concerto For Cootie è un capolavoro perché in esso i giochi sono scoperti, senza trucchi, e tutti vincenti: ci troviamo di fronte ad un vero concerto nel quale l’orchestra non fa da semplice sfondo e nel quale il solista non perde tempo in acrobazia tecniche di effetto gratuito. L’uno e l’altra hanno qualcosa da dire, lo dicono bene, e ciò che dicono è bello. Infine Concerto For Cootie è un capolavoro perché ciò che dice l’orchestra è il complemento indispensabile di ciò che dice il solista, niente vi è di troppo o di fuori posto, e l’opera raggiunge una perfetta unità».

Il canto del cigno di un rapporto

Nel momento in cui viene pubblicato il disco il sodalizio tra Ellington e Williams sembra essere indistruttibile e destinato a durare molto a lungo. Curiosamente però il rapporto tra i due inizia a incrinarsi e alla fine proprio il Concerto For Cootie verrà considerato una sorta di canto del cigno della collaborazione a anche dell’amicizia.

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