Per colpa del cambiamento climatico sono aumentate in modo allarmante le allergie ed anche alcune specie di pollini”alieni”. Non solo, ma sembra proprio che le stagioni siano impazzite con grande sconforto per chi soffre di allergie. Lo affermano i dati dell’Associazione Italiana di Aerobiologia, secondo cui questo è stato un anno boom per i pollini.
Aumentati anche i pollini alieni, causa di allergie
“In Italia è molto difficile parlare di pollini, nel nostro paese ci sono aree profondamente diverse dal punto di vista del clima e della vegetazione – spiega Roberto Albertini, presidente dell’associazione all’Ansa -. Qualche tendenza generale però si può vedere, e la principale è che le stagioni polliniche sono ‘impazzite’ da alcuni anni a questa parte. Uno dei principali responsabili è il clima ma anche l’inquinamento ha effetti quali/quantitativi”.
Si è riusciti recentemente a studiare persino il contenuto allergico dei pollini. E, a quanto pare, il 2015 è stato uno di quegli anni che ha lasciato, come si dice, il segno. Al nord si è passati da 800 pollini totali per metro cubo di media dei giorni di picco a quasi 1200 – sottolineano gli esperti mentre al sud da 450 a 600.
La colpa del cambiamento climatico e dell’inquinamento
In particolare, i pollini di cupressacee hanno avuto una forte crescita, mentre le platanacee hanno visto un picco al centro e al sud. Per il nord, annata eccezionale anche per i pollini di Frassino (oleacee) con un aumento del picco oltre la media di quasi 6 volte. Ora si punta l’attenzione sulle graminacee e sulle urticacee che di solito hanno forti concentrazioni in maggio.
Non basta, perché a quanto pare, ci sono in giro pollini alieni. Si tratta di pollini che appartengono a piante che si sono da poco insediate su un territorio. E’ il caso, in Lombardia, dell’ambrosia, una pianta che si vede solo da poco tempo in questa zona. E rappresenta, si pensi, la prima o la seconda causa di allergie ma che, purtroppo, si sta diffondendo in tutto il Nord e con una velocità sorprendente.