«E’ un disastro». La vittoria di Trump ha lasciato tutti attoniti. Da Marrakech lo sguardo, ora, è puntato su Washington. Sulla 22esima conferenza Onu sul clima aleggia lo spettro del tycoon americano. Il faticoso “accordo a metà” raggiunto a Parigi contro gli effetti del surriscaldamento globale, ora, potrebbe anche diventare carta straccia.
Clima, il cambiamento climatico assente nei dibattiti presidenziali
Il clima o, meglio, il tema del cambiamento climatico non è stato, certamente, al centro dei dibattiti per le presidenziali Usa. A questo sono stati dedicati, negli ultimi decisivi confronti, solo pochi minuti: cinque e pochi altri secondi.
Il minutaggio più lungo in cui si è discusso di tematiche ambientali risale all’anno Duemila: Al Gore e George W. Bush si confrontarono per ben quattordici minuti e tre secondi su argomenti riguardanti l’ecosistema. Il dato peggiore, secondo quanto svela Grist, si è, invece, registrato nel 2012, durante le elezioni presidenziali che videro come sfidanti Barack Obama e Mitt Romney: in questo caso l’argomento ecologia non fu nemmeno minimamente sfiorato.
Questi dati confermano quanto, in realtà, sia assolutamente scarsa l’attenzione della politica americana verso temi che dovrebbero essere al centro dell’attenzione mondiale; ma, proprio gli Stati Uniti – sottolinea la stessa Patricia Espinosa, responsabile Onu sul clima – «sono uno degli alleati più importanti e la loro partecipazione all’accordo è cruciale».
Clima, l’accordo di Parigi solo una dichiarazione di intenti
L’accordo di Parigi sul climate change è, di fatto, un accordo “a metà”. Cento dei 197 Paesi presenti a Marrakech lo hanno formalmente siglato. Ed il 15 novembre proprio questi si troveranno a discutere per tentare di capire quale potrebbe essere la strategia più valida per il piano già approvato in Francia. Quel che conta è che, a Marrakech, saranno presenti anche i Paesi in via di sviluppo per presentare la road map delle iniziative pubbliche e private utili per questo scopo e, soprattutto, per incrementare azioni che si auspicano fattive contro il surriscaldamento del Pianeta. Parigi ha fissato a grandi linee quali sono gli obiettivi per combattere il cambiamento climatico. Ora gli occhi sono puntati su quel che accadrà in Marocco che dovrà, al contrario, tracciare un percorso attuativo di quello schema.
Clima, il nodo riguarda i fondi per i Paesi più vulnerabili
Secondo i dati Onu occorrono dai 5 ai 7 mila miliardi all’anno per raggiungere un modello di sviluppo sostenibile. Si dovrà, pertanto, decidere uno stanziamento di 100 miliardi di dollari l’anno, fino al 2020, a sostegno dell’azione climatica proprio nei paesi in via di sviluppo. Ma il come non è ancora chiaro. Il nodo da sciogliere e che lascia più perplesse le Ong riguarda proprio i fondi ai Paesi più vulnerabili per far fronte ai cambiamenti del clima. La “vittoria enorme” di ottenere un articolo specifico dedicato a questo tema nell’ultimo accordo della COP21 viene ridimensionata, secondo le Ong del Climate Action Network, da un meccanismo che non dà alcuna «garanzia di assistenza» ai Paesi più colpiti. Così come non si fornisce un chiaro dettame sulle responsabilità giuridiche o di compensazione verso chi inquina (i Paesi più sviluppati, in particolare gli Stati Uniti, ndr).
Clima, la soglia limite del riscaldamento rischia di essere presto superata
Gli scienziati continuano in modo quasi disperato a lanciare l’allarme. La soglia limite del riscaldamento è una misura media dalla quale dipende la vulnerabilità di molti Paesi come è per l’agricoltura in zone come l’Africa ed il Sudamerica e, proprio qui, il rischio di subìre gli effetti disastrosi del surriscaldamento è molto alto. Le ultime rivelazioni, però, mettono in allerta: la soglia dei 2 gradi fissata come limite del riscaldamento è destinata ad essere presto superata.
Per questo occorrono decisioni urgenti e tempestive per fermare le conseguenze dei gas serra, per arginare gli effetti dell’inquinamento nell’atmosfera, ed anche se, per molti, da Marrakesh non giungerà altro che una nuova dichiarazione di intenti, la vittoria di Trump si prefigura catastrofica … per il Pianeta.