Home C'era una volta Clare Fischer, il pianista che mescola jazz e classica

Clare Fischer, il pianista che mescola jazz e classica

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Il 22 ottobre 1928 a Durand, nel Michigan, nasce il pianista, organista, compositore e arrangiatore Clare Fischer.

Notato da Dizzy

Dopo aver frequentato le scuole secondarie a Grand Rapids nel 1947 entra nel Michigan State College per studiare teoria e composizione con H. Owen Reed. Nel 1957 si trasferisce a Los Angeles dove lavora come insegnante e come accompagnatore di vari cantanti. In quel periodo scrive alcune composizioni per Donald Byrd destinate a essere inserite in un album che non viene realizzato. Il suo lavoro viene però notato che da Dizzy Gillespie che resta favorevolmente impressionato e si rivolge a Fischer per gli arrangiamenti e la direzione musicale di A Portrait of Duke Ellington. Da quel momento acquista grande notorietà sulla West Coast per la sua ricerca di un linguaggio nuovo di ispirazione moderna per liberarsi dalle pastoie del jazz tradizionale.

Un lavoro di fusione

Fischer studia i pianisti jazz, da Tatum a Tristano, e quelli classici fondendone mirabilmente tecniche e ispirazione e ottenendo risultati eccellenti che gli vengono riconosciuti quando il suo primo album  First Time Out, ottiene cinque stelle dal Down Beat. Suona in trio con Gary Peacock al basso e Gene Stone alla batteria e poi in duo con il bassista Bobby West. Incide anche diversi album di bossa nova con Bud Shank e Joe Pass. Lavora con Cal Tjader nel 1964 e nel corso della sua carriera lavora come arrangiatore anche con artisti pop e rock quali Prince, Rufus, Robert Palmer, Paul McCartney e Céline Dion. Muore a Los Angeles, il 26 gennaio 2012.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".