Il 19 giugno 1971 al vertice della classifica britannica arriva il brano Chirpy chirpy cheep cheep. Lo interpretano i Middle Of The Road, una band fino a quel momento sconosciuta al grande pubblico britannico che per lavoro, oltre che per spirito d’avventura si è trasferita dalla Scozia in Italia.
Musica da masticare
Chirpy chirpy cheep cheep è una canzoncina in linea con la moda della “Bubble gum music”, la musica da masticare, da canticchiare e da ballare senza troppi problemi. In genere è costruita con ritmi trascinanti e parole che non di rado non significano nulla. La prima versione arrivata sul mercato inglese non è quella dei Middle Of The Road, ma di Mac & Katie Kisson, un duo molto popolare originario di Trinidad e Tobago. È facile immaginare la sorpresa con la quale viene accolto l’exploit degli sconosciuti Middle Of The Road, una band nata in Scozia e formata dalla cantante Sarah Carr, dal bassista Eric Campbell Lewis, dal chitarrista Ian Campbell Lewis e dal batterista Ken “Ballantyne” Andrew. La loro storia inizia alla fine degli anni Sessanta quando si formano a Glasgow con il nome di Part Four. Successivamente decidono di cambiare nome in Los Caracos dopo aver modificato il loro repertorio dedicandosi alla musica latina. Non sono artisti professionisti. Come molti giovani appassionati di quel periodo di giorno lavorano di giorno e alla sera suonano. Nel 1970 cambiano ancora nome. Diventano Middle Of The Road e decidono di provare a dedicarsi alla musica a tempo pieno.
Cinque milioni di dischi venduti
I Middle Of The Road, come altri gruppi britannici, vedono nell’Italia una grande possibilità di sbarcare il lunario. Nel nostro paese, infatti, molti locali aprono volentieri le porte a band d’oltremanica un po’ per assecondare le mode musicali un po’ perché spesso costano meno dei gruppi locali. I Middle Of The Road non faticano a trovare spazio. Dopo essere arrivati in Italia per un tour nei locali, vengono scritturati dal produttore Giacomo Tosti e restano qui da noi. Da quel momento grazie anche alle canzoni scritte dal britannico Lally Stott, il frontman dei Motowns, un’altra band che ha trovato molta fortuna in Italia, iniziano a conquistare le classifiche europee con un sound estremamente commerciale e affine alla “bubble gum music” d’oltreoceano. Tra i loro principali successi ci sono, oltre a Chirpy chirpy cheep cheep, Tweedle dee tweedle dum, Soley soley, Sacramento e Samson & Delilah. In due anni la band passa dall’anonimato al successo per tornare poi nell’anonimato più assoluto dopo aver venduto cinque milioni di dischi.