Home C'era una volta Charlie Shavers, uno dei trombettisti più brillanti dell’epoca swing

Charlie Shavers, uno dei trombettisti più brillanti dell’epoca swing

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Il 3 agosto 1917 nasce a New York il trombettista Charlie Shavers, registrato all’anagrafe con il nome di Charles James Shavers

Gli inizi con Fairfax

Charlie inizia a suonare il piano e il banjo ma presto passa alla tromba. Debutta come professionista con l’orchestra di Frankie Fairfax e poi nel 1936 suona a New York con il gruppo del cantante Tiny Bradshaw e con quello di Lucky Millinder. Nel 1937 entra nel sestetto di John Kirby dove suonano anche Buster Bailey al clarinetto, Russel Procope al sassofono alto e Billy Kyle al piano. Con questo gruppo, Charlie Shavers raggiunge la fama; il suo ruolo è importante sia come arrangiatore e compositore che come solista. Ci resta cinque anni. Nel 1944 partecipa a una serie di programmi radiofonici con l’orchestra di Raymond Scott e fra il 1945 e il 1949 è membro della grande orchestra di Tommy Dorsey.

L’ultima volontà

Nel 1950 forma un sestetto con il vibrafonista Terry Gibbs e il batterista Louis Bellson. Due anni dopo suona con il Jazz at the Philharmonic e nel 1953 e 1954 segue Norman Granz nelle sue tournée europee. Successivamente suona ancora con Tommy Dorsey e con Benny Goodman. Durante gli anni Sessanta costituisce vari gruppi in proprio. Muore di cancro all’età di 54 anni a New York il 1° luglio 1971, due giorni dopo Louis Armstrong. L’ultima volontà di Shavers e che sua tromba venga sotterrata vicino ai resti del grande Satchmo. Con lui se ne va uno dei trombettisti più brillanti dell’epoca swing. Il suo stile era esuberante, da grande virtuoso, con una ricchissima sonorità e la sua tecnica impeccabile gli permetteva di lanciarsi in tempi rapidissimi.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".