Home C'era una volta Charles La Vere dal sax al pianoforte

Charles La Vere dal sax al pianoforte

SHARE

Il 18 luglio 1910 a Salina, nel Kansas, nasce il pianista, cantante, arrangiatore e compositore Charles La Vere.

Gli inizi come sassofonista

Charles Lavere Johnson, questo è il suo vero nome, inizia a suonare il piano da bambino anche se  ottiene il suo primo ingaggio professionale come sassofonista, a Oklahoma City in seno ai Joy Boys di Herb Cook. Effettua quindi una tournée con gli Oklahomans di Frank Williams. Suona quindi con le formazioni di Etzi Covato, Sam Robbins, Marshall Van Pool, Tracy Brown, Johnny Dorchester. Nel 1933 è a Chicago al fianco di Wingy Manone e di Jack Teagarden. Nel 1935 forma una vera e propria All Stars comprendente Jabbo Smith, i due fratelli Marsala, Boyce Brown, Zutty Singleton, con la quale registra vari dischi nei quali rivela una stretta parentela stilistica con Joe Sullivan. Suona quindi con Henry Busse, Ben Pollack, Paul Whiteman e con Frank Trumbauer.

Tre progetti diversi

A partire dal 1944, stabilitosi in California, riesce a far convivere nella sua attività ben tre progetti diversi. Il primo lo vede esibirsi come cantante di successo con l’orchestra di Gordon Jenkins, il secondo come pianista-accompagnatore di Bing Crosby e il terzo è quello di leader dei Chicago Loopers, un gruppo che ha tenuto in vita per molti anni consecutivi avvalendosi della collaborazione di Floyd O’ Brien, Matty Matlock, Billy May, Nick Fatool, Joe Venuti, Artie Shapiro, Jack Teagarden, Andy Secrest, George Van Eps. Nel 1960 è a New York alla testa di un suo quintetto; negli anni successivi suona con Bob Crosby e con Wingy Manone. Riprende quindi a esibirsi come pianista-solista nei più eleganti ritrovi del sud della California, fatte salve alcune parentesi a fianco di Jack Coon e di Russ Morgan. Muore il 28 aprile 1983.

 

Previous articleBudino alla fantasia di frutta
Next articleQuadrotti delicati di ricotta
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".