Se le centrali a carbone venissero riconvertite utilizzando impianti criogenici si potrebbero ridurre del 90% le emissioni di anidride carbonica nell’aria. E’ quanto afferma un’ultima ricerca presentata sulla rivista Physical Review. Gli scienziati ne sono certi anche se non nascondono che i costi delle bollette potrebbero lievitare, ma – dichiarano – ne varrebbe la pena per la salvezza dell’ambiente e non solo.
Riconvertire le centrali a carbone, un aiuto per l’ambiente
Solo in America si stima che i costi sanitari da centrali a carbono sono nel range dei 150-380 miliardi di dollari. Tra questi vengono inserite anche le vittime (circa 46mila, ndr) causate da malattie collegate alle emissioni chimiche velenose, nonché i 540mila casi di attacchi d’asma, le 13mila visite al pronto soccorso provocate dalle centrali.
“Il trattamento criogenico dei gas di scarico da impianto a carbone polverizzato è possibile -dice il fisico dell’Università di Oregon Russell J. Donnelly, il cui team di ricerca è stata finanziato dal Dipartimento degli Stati Uniti per l’energia – e soprattutto il tutto si potrebbe realizzare – conclude – a prezzi accessibili”.
Secondo la ricerca, il biossido di carbonio potrebbe essere catturato nella sua fase solida, quindi riscaldato e compresso in un gas. Altri prodotti chimici come anidride solforosa, alcuni ossidi di azoto, e anche mercurio sarebbero condensati e rimossi dal flusso di scarico degli impianti.