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Caviale di aringa, la nuova ricetta di Niky Marcelli

Caviale

Il caviale d’aringa è economicissimo e – per quanto possa sembrarvi bizzarro – persino più raffinato (e senz’altro meno banale) di quello di storione che Russia e Iran ci vendono a peso d’oro.

Ingredienti per due persone:

2 aringhe maschio

2 aringhe femmina

1 limone

1 cipolla bianca

 

Prendete quattro aringhe, due maschi e due femmine, fatele rosolare esternamente sulla fiamma del gas fino a quando la pelle incomincerà a staccarsi.

Toglietele dal gas, eliminate tutta la pelle e buttatela via. Se vi dispiace sprecarla, datela al gatto o fatela mangiare ad una persona che vi è particolarmente antipatica.

Estraete dalle aringhe femmine la sacca delle uova e dai maschi il cosiddetto “latte”, che in realtà altro non è che sperma coaugulato. Ma questo non deve impressionarvi, basterà che riflettiate brevemente sul fatto luttuoso che voi non esistereste se, all’inizio, non ci fosse stato lo sperma di vostro padre. Sarebbe quindi ora di riabilitarlo, anzi, di nobilitarlo e di venerarlo come principio stesso della vita. E con ciò, forse, usciremmo prima dal Medioevo, non solo della cucina, ma anche della psiche!

Ma torniamo al “latte” di cui sopra. Prendete questo sperma e, delicatamente, togliete la pellicina-guaina che lo ricopre. Quindi depositatelo sul fondo di un piatto e, aiutandovi con la forchetta e con il succo di mezzo limone, lo ridurrete a consistenza cremosa.

Fatto ciò, eliminerete anche la pellicina che inguaina le uova delle aringhe femmine e, senza forchetta, delicatamente, le sbriciolerete badando a non romperle e in modo che non si formino grumi. A questo punto, mescolerete delicatamente crema di sperma e uova, aggiungendovi – a seconda dei vostri gusti – altro succo di limone e , a piacere, cipolla tritata finissima, oppure prezzemolo o qualunque altra cosa il vostro estro e la vostra fantasia vi suggeriranno.

Di questo caviale potrete farne tartine, imburrando prima il pane leggermente, oppure mangiarvelo a cucchiai nate, con pane di segale o di altro tipo.

Lo troverai un antipasto eccezionale!

 

APPENDICE

ROLL MOPS DI ARINGA

Quanto alle aringhe rimaste, potreste togliere le lische e mangiarle con un po’ di olio exravergine, ma io vi consiglio vivamente di farne dei Roll Mops, sia pure un po’ “eretici”, in quanto il roll mop autentico si fa con le aringhe fresche, divise in due per il lungo e deliscate, poste poi a marinare in limone e panna liquida con aggiunta di sottaceti sminuzzatissimi quali cipolline, cetriolini, eccetera.

Voi, invece, le vostre aringhe, potrete tagliarle a filettini e trattarle come roll mops.

 

Tegame di scrittore non ancora bollito, il manuale di cucina di padre in figlio, di Niki Marcelli è disponibile in E-book su tutti i principali portali on line

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