Grande interesse dei media e del pubblico riguardo la mostra delle opere originali di Carolina Lombardi in due suggestive locazioni, ancora visibili fino al 16 febbraio 2024 – Al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo l’installazione site specific “Discursus/Narrazione 5” in sinergia con il progetto – “Ricamando il caos”, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini, in mostra negli spazi del Museo Hendrik Christian Andersen di Roma.
Carolina Lombardi, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma e all’Istituto Centrale per il Restauro di Roma (ICR) utilizza come percorso preferenziale ed in senso transdisciplinare, per le sue opere, l’analisi morfologica e microscopica dei materiali, approfondita nel corso dei suoi studi. Le trame, con chiara allusione alle dinamiche relazionali, inizialmente impresse su imprimitura in argilla o realizzate con filati di vario tipo, evolvono oggi in installazioni luminose. “Discursus/Narrazione 5” è infatti un’installazione luminosa site specific che condivide, con le venti opere luminose esposte al Museo Andersen, la medesima poetica, inscritta nell’ambito della teoria della Complessità e del Caos. Anche qui il filo narrativo compone trame e merletti intessuti di luce, un filo costituito da un testo scritto, non leggibile, che vale soprattutto come struttura formale attraverso la quale filtra selettivamente la luce, generando forme reticolari che ricordano strutture naturali quali barriere coralline, reti neurali, nonché la grande ragnatela cosmica che ci circonda …
Quest’opera site specific, che si colloca in fondo alla rampa diametrale di Castel Sant’Angelo, è in linea con la precedente installazione a cura di Federico Lardera ed Egidio Senatore “La porta magica”. Pare infatti che la struttura originaria del Mausoleo di Adriano presentasse proprio una falsa porta sulla facciata dell’avancorpo centrale. Così anche nel caso di “Discursus/Narrazione 5” la porta diviene simbolica soglia, passaggio, transito, azioni riferite tuttavia non solo a riferimenti trasmutazionali, ma anche all’energia relazionale (luce) generata dai concatenamenti, dagli incontri, da qualsiasi forma di comunicazione/messaggio in una Realtà Naturale interconnessa a noi, a maggior ragione duplicata dalle energie più o meno visibili da occhi umani … Una interconnessione che ci riguardava ben prima della cosiddetta “rivoluzione informatica”, a cominciare dalla liquidità generativa dei linguaggi umani appunto, ma anche dalle profonde interconnessioni ambientali, cui si riferisce il grande biologo Jakob Johann von Uexküll – “Ambienti animali e ambienti umani” – considerazioni che si possono leggere in catalogo
– Potrei dire che la mia è un’arte che riscatta “gli ultimi del pianeta”: ragni, batteri, reti neurali, piante, fiori, nervature d’ali, insetti, minerali, reticoli sarcoplasmatici, membrane cellulari. Ricamano e sono ricamati incessantemente nel loro aggrovigliarsi relazionale –
e l’artista cita nel contempo Braidotti in “Il postumano” – fondato sull’idea che la materia non sia dialetticamente opposta alla cultura né alla mediazione tecnologica, ma sia attigua a esse.
- Sono partita dallo studio delle ragnatele, vere e proprie opere di tecnologia animale, il cui filo sottile di materiale proteico permette al ragno di percepire le vibrazioni ambientali e di interagire con il mondo circostante. Ho creato quindi installazioni visive che ricordano tele di ragno, realizzate inizialmente intrecciando filati di vario tipo per poi trasformare i fili in “testi” di luce. Al centro della riflessione vi è il rapporto tra Natura e Cultura, intesi come aspetti di un’unità indissolubile. Le “trame testuali” attraversate dalla luce, volutamente prive del proprio contenuto concettuale, si estendono ai fenomeni organici e inorganici, macroscopici e microscopici, in un’ottica ecologica e sistemica. “Ricamando il caos” allude ai sistemi complessi, non lineari, dinamici. Rimane in bilico tra ordine e disordine. Si fa ponte, soglia, confine. Tra organizzazione e caos, tra struttura e cambiamento di fase, tra singolare e plurale. Crea reti che nel medesimo tempo uniscono e dividono lo spazio. Tesse trame, parole, tessuti che rispecchiano la molteplicità del mondo permeando il linguaggio, il testo scritto e le sue infinite narrazioni. –
Tutto questo riguarda ovviamente anche le opere che portano il titolo Ricamando il caos, mostra a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini negli spazi del Museo Hendrik Christian Andersen. Il percorso dell’esposizione si snoda nelle sale dei due piani del Museo attraverso una ventina di opere di luce in Plexiglass retro illuminate a led. Oltre alle opere di luce, di cui alcune di grandi dimensioni, è stata presentata al pubblico la video installazione “Physarum Polycephalum” che riprende la crescita e l’espansione di un particolare organismo unicellulare, il Physarum Polycephalum. Esso non ha un cervello né un sistema nervoso ma è in grado di eseguire calcoli computazionali, prendere decisioni, conservare memoria delle proprie azioni, come uscire da un labirinto per la via più breve. La melma policefala, attraverso il flusso di spola, è in grado di ricamare anch’essa strutture reticolari che ci restituiscono quella visione interconnessa della realtà naturale che sembravamo aver dimenticato.
Scrive Maria Giuseppina Di Monte, Direttrice del Museo, “[…] Attraverso una selezione di alcune delle ardite strutture luminose che insieme compongono una costellazione, le sale del Museo si animano grazie ai molteplici fili luminosi che s’intrecciano e si richiamano a distanza, da un elemento all’altro della serie, come organi o apparati di un unico corpo in movimento ed evoluzione costante. […] Come le grandi tele di Jackson Pollock quelle della Lombardi esprimono lo slancio verso il sublime, quel senso di stupore e terrore insieme di fronte alla grandezza, potenza e imprevedibilità della natura. Probabilmente solo l’esperienza estetica può fornire una chiave ed è precisamente ciò che fa Carolina Lombardi con i suoi corpi luminosi in cui natura e cultura, come lei dice, e aggiungerei tecnologia, si uniscono e diventano lo spartito non musicale ma visivo che ci irretisce e seduce con le sue sincronie, i suoi accenti brillanti e le sue pause meditative.”
Anche Gabriele Simongini, co-curatore della mostra, sottolinea come Carolina sia al contempo artista e poetessa visiva, nutrita anche da precisi interessi scientifici e nel suo testo, dal titolo – “Nell’immenso tappeto della vita tessuto all’eterno filatoio” – sottolinea le connessioni trovate dall’artista tra Natura e Cultura –
– (…) Carolina Lombardi, tessitrice paziente e sensibile, connette la scienza con l’ecologia e con l’attenzione laicamente spirituale verso la riscoperta di un’umanità che non tenda ad affermarsi come tirannica dominatrice e predatrice ma come semplice coabitante del pianeta Terra, per sentirsi parte integrante di un universo in cui ricercare una nuova armonia. (…) Così, per capire meglio quella sorta di poesia scientifica e gnoseologica che innerva la ricerca della nostra artista, è opportuno guardare attentamente il suo video intitolato “Physarum polycephalum” (Melma Policefala), in cui, come ci ha spiegato Carolina, migliaia di fotogrammi montati in time-lapse riprendono la crescita e l’espansione di questo particolare organismo unicellulare (coltivato pazientemente per alcuni giorni in ambiente umido e quasi privo di luce) dotato di una sua particolare intelligenza e di innumerevoli nuclei e capace di prendere decisioni, eseguire calcoli computazionali, uscire da un labirinto per la via più breve e conservare memoria delle proprie azioni. (…) L’eccesso di “realtà” che ci sopravanza, prodotto sempre più in questi ultimi anni dal susseguirsi sterminato di immagini insignificanti a scopo consumistico, sta letteralmente deforestando l’immaginario, mentre la visione dell’arte proposta dalla Lombardi è quella di aprire una prospettiva verso l’infinito interiore…
Carolina Lombardi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma e all’Istituto Centrale per il Restauro di Roma (ICR), ha lavorato per alcuni anni nel campo della conservazione di dipinti murali e dipinti su tavola/tela (Padova, Cappella degli Scrovegni, Giotto; Roma, La Farnesina, Raffaello; Bassano Romano, Palazzo Odescalchi, Domenichino; Roma, Basilica di S. Clemente, Masolino da Panicale). La sua tesi di laurea presso l’ICR è stata presentata nel 1998 al Louvre e pubblicata in abstract sulla rivista del Louvre: “Techne – Art&Chimie au Louvre”.
Si è dedicata inoltre ad iniziative di carattere sociale e di sensibilizzazione ambientale, affrontando tematiche cruciali quali l’inquinamento da microplastiche, la violenza sulle donne e l’assistenza umanitaria ai più vulnerabili e ai migranti. Dal 2000 al 2008 ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero collaborando con la galleria La Borgognona di Roma, con la Galleria Monte-Carlo Art Gallery di Milano e con la Galleria Cortese&Lisanti di Roma. La sua attività si estende in ambito letterario con la pubblicazione di sillogi poetiche (“Elegia del vuoto”, 2018, edito dalla Fondazione Mario Luzi; “Danza di luci e ombre”, 2021, edito da Transeuropa Edizioni; “Quaderno di poesie”, 2022 e 2023 editi da Robin Edizioni) e la partecipazione a numerosi readings poetici presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, giardini pubblici di Roma e il carcere di Regina Coeli, su tematiche sociali, ambientali e sulla scrittura pasoliniana (pubblicazioni in: “Telling Roma”, 2020; “Donne in azioni e parole”, 2019; “Parole d’acciaio”, 2019; “Break point poetry/Città poetica”, 2018/2019 editi da Erreciemme Edizioni e su riviste letterarie). Sito web: https://www.carolina-lombardi.it – Segnaliamo tra i numerosi articoli sulla mostra:
https://cultura.gov.it/evento/carolina-lombardi-ricamando-il-caos
– l’Albatros gennaio-marzo 2024_compressed.pdf
INFO Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo | tel. +39 06 32810 | http://castelsantangelo.beniculturali.it – L’installazione è nell’ambito della visita al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo. Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.30; ultimo ingresso ore 18.30. Chiuso il lunedì.
INFO Museo Hendrik Christian Andersen, via Pasquale Stanislao Mancini 20, Roma – Periodo: 22 novembre 2023 – 16 febbraio 2024 – Catalogo: De Luca Editori d’Arte con testi di Maria Giuseppina Di Monte, Gabriele Simongini, Valerio Eletti, Carolina Lombardi. Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00; ultimo ingresso ore 18.30. Chiuso il lunedì – Info: Museo Hendrik Christian Andersen | tel. +39 06 3219089 | dms-rm.museoandersen@cultura.gov.it