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Carlo Lizzani, un regista cresciuto alla scuola del neorealismo

Il 3 Aprile 1922 nasce a Roma Carlo Lizzani. Il suo primo incontro con il cinema avviene all’inizio degli anni Quaranta quando scrive articoli di critica per le riviste “Cinema” e “Bianco e nero”.

Achtung banditi!

Nel 1946 partecipa attivamente al neorealismo sceneggiando “Il sole sorge ancora” di Aldo Vergano cui partecipa anche come attore insieme a Gillo Pontecorvo. Varie sceneggiature al fianco di De Santis, Rossellini, Lattuada precedono il debutto alla regia nel 1951 con “Achtung, banditi”, il primo di una lunga serie di lavori sul tema dell’antifascismo. Nel 1954 ottiene un grande successo con “Cronache di poveri amanti”, riduzione cinematografica dell’omonimo romanzo di Vasco Pratolini.

Il confronto con i generi

Negli anni successivi si misura con vari generi, dal comico al documentario, al western anche se la grande scuola del neorealismo gli consente di esprimersi al meglio nella trasposizione filmica della storia e della cronaca. Tra i film più importanti della sua carriera ci sono “Lo svitato” nel 1954, “Il processo di Verona” e “La vita agra” nel 1963, “Svegliati e uccidi” nel 1965, “Banditi a Milano” e “Requiescant” nel 1967, “L’amante di Gramigna” nel 1968, “Roma bene” del 1971, “Mussolini ultimo atto” del 1974, “San Babila ore 20 un delitto inutile” nel 1976,Nucleo Zero” nel 1984, “Cattiva” nel 1991, “Celluloide” nel 1995 e “Hotel Meina” del 2007. Muore suicida a Roma il 5 ottobre 2013.

 

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