Home C'era una volta Carl Kress, una delle migliori chitarre dello swing

Carl Kress, una delle migliori chitarre dello swing

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Il 10 giugno 1965 a Reno, nel Nevada, colpito da un collasso durante un’esibizione insieme a Georges Barnes muore il chitarrista Carl Kress, molto conosciuto per essere stato a lungo uno dei componenti dell’orchestra di Paul Whiteman.

Una chitarra per tante orchestre

Nato a Newark, nel New Jersey, il 20 ottobre 1907 Kress deve la sua notorietà al fatto di aver suonato e inciso con l’orchestra di Paul Whiteman nel 1928. In realtà non è la sua unica esperienza e nemmeno la prima visto che nel 1927 ha già inciso con Red Nichols con il quale appare poi i vari dischi fino al 1930. Sempre nel 1927 la sua chitarra è presente nelle registrazioni della All Star Orchestra, dei Charleston Chasers e dei Chicago Loopers. Nel 1928 incide con i Big Aces, i Dorsey Brothers, Mondello and his Five Gee Gees, Jim Liller, Irving Mills, Miff Mole, Frankie Trumbauer e la Wabash Dance Orchestra. Nel 1929 partecipa alla registrazione di brani di Gene Austin, Smith Ballew, i Cotton Pickers, Seger Ellis, Chick Endor, Fred Rich, Ben Selvin, Boyd Senter e dei Sunshine Boys. L’elenco è lungo anche negli anni successivi. Nonostante ciò l’esperienza con Whiteman resta quelle destinata ad accompagnarlo per tutta la carriera.

Tanta stima e tanto valore

Durante la sua lunga attività accompagna un numero imprecisato di cantanti. Le sue numerose incisioni provano l’enorme stima di cui gode negli anni Trenta ma sono i duetti con Lang, con McDonough e in seguito con Mottola e Barnes, che dimostrano il grande valore del musicista che, partito dalla linea tradizionale Lonnie Johnson-Eddie Lang, contribuisce con grande efficacia all’affermazione della chitarra, creando i presupposti ritmici per i successivi sviluppi che verranno soltanto da Charlie Christian. Senza dubbio Kress è stato uno dei migliori chitarristi dell’era swing e la sua influenza si avverte ancor oggi tra i più moderni strumentisti per la tipica maniera di armonizzare.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".