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Cariofillata, l’erba digestiva di S. Benedetto

Nella foto la Cariofillata erba sacra di S. Benedetto

La Cariofillata conosciuta come l’erba digestiva di S: Benedetto ha proprietà astringenti ed emmenagoghe ed ha come principi attivi tannini, l’olio essenziale ed il glucoside geina.

Un tempo si credeva che mettendo una radice della Cariofillata in casa avrebbe tenuto lontano il demonio e le bestie velenose.Da qui deriva il nome di Erba Benedetta ancora oggi molto utilizzato. Nella sua Naturalis historia Plinio il Vecchio cita probabilmente per la prima volta la Cariofillata e ne descrive le virtù medicinali.Nel XVI secolo i medici la trascurano,mentre rimase popolare nelle campagne per la credenza che esorcizzasse chi la possedeva.Nel rinascimento il medico e botanico svizzero Paracelso consigliava l’utilizzo di questa pianta per trattare le malattie del fegato,contro il catarro e per problemi di stomaco.

La parola greca γεϋμα significa “buon sapore”; il nome italiano “cariofillata”,che deriva pure da un vocabolo greco καρυοφυλλον, poi tradotto in latino come caryophyllum,significa “pianta dal profumo di garofano”. Ha un caratteristico profumo che emana dalle radici rizomatose fresche di alcune specie di questo genere.  A titolo informativo si ricorda che questa specie era citata anche da Pier Andrea Mattioli, ma col nome di Cariophillata montana. Una leggenda associa il nome della pianta a quello di San Benedetto. Essa narra che un monaco portò al santo un calice con del vino al geum urbanum che doveva mascherare il veleno versatovi dentro.Quando San Benedetto lo benedì,il veleno(una sorta di diavolo)volò fuori con una forza tale che il vetro del bicchiere tintinnò l’intento del monaco fu così smascherato.

La Cariofillata appartiene alla famiglia delle Rosaceae ed a seconda delle regioni in cui si trova prende diversi nomi come Erba de plaga in Liguria, Piota d’caval in Piemonte, Erba d’la fogasin in Lombardia,  Radis de Sant’Antoni in Veneto, Garofollaria in Campania, Erva biniditta in Sicilia.

È una pianta erbacea vivace, con un robusto rizoma, il fusto può essere alto fino a 60 cm ed è coricato sul terreno,nella parte basale,per l’altra parte invece è eretto.La pianta e’ pelosa quasi ruvida per la presenza di peli rigidi. Le foglie sono raggruppate in rosetta ed hanno un picciolo corto e sono pennate.La foglia terminale è più grande delle altre,le foglie intercalate tra grandi e piccole sono di forma ovale con il margine variamente dentato.Le foglie del fusto sono sessili e variamente conformate da 3 foglioline a foglie divise in tre lobi. L’infiorescenza è formata dalla parte terminale del fusto variamente ramificata. I fiori sono grandi fino a 2 cm ed hanno cinque piccoli sepali triangolari e cinque petali di color giallo oro. I frutti hanno forma di alcheni e sono coperti da una leggera peluria. La cariofillata è una specie diffusa in tutta Italia:dalla zona Mediterranea alla zona Montana e si trova nei boschi,nelle macchie,in genere in tutti i luoghi ombrosi e freschi.Il rizoma si raccoglie verso marzo-aprile,prima che la pianta entri in attività vegetazione,oppure in ottobre-novembre quando la parte aerea si è seccata completamente.Si taglia la parte del colletto per eliminare i residui delle foglie,si recidono le radici laterali,si lavano per togliere la terra e si tagliano in pezzetti di qualche cm.Viene conservata essiccando dal sole in sacchetti di carta o di tela.

La Cariofillata ha proprietà digestive, astringenti ed emmenagoghe ed ha come principi attivi tannini, l’olio essenziale ed il glucoside geina. Le proprietà della pianta sono soprattutto quelle di stimolare l’appetito ed il buon funzionamento dell’apparato digerente.  Sotto questo profilo è utile nei casi di inappetenza e di atonia dell’intestino,che sono caratteristiche delle persone deboli o convalescenti. La Cariofillata ha un buon potere astringente e le sue preparazioni vengono usate sia per uso interno che esterno. All’interno viene usata nei casi di diarrea o infiammazioni del tubo digerente, per catarri intestinali. Invece per quanto riguarda l’uso esterno si possono fare collutorio e gargarismi per placare le infiammazioni della bocca irritata,anche per attenuare le nevralgie e dolori dei denti. Alla Cariofillata vengono anche attribuite proprietà emmenagoghe, nel senso che provoca, facilita od aumenta il flusso mestruale e febbrifughe. Dosi elevate possono dare disturbi allo stomaco e all’intestino.

I CONSIGLI DEL FARMACISTA

Usare il Rizoma della pianta per stimolare la digestione, frenare le diarree, evacuare i catarri intestinali. Fare un decotto di 3 g in 100 ml di acqua, prendere due tazzine al giorno. Oppure anche una tintura: 20 grammi in 100 ml di alcool a 60° messo a macerare per 8 giorni,prendere 20 gocce generalmente prima dei pasti.    Oppure fare una tintura vinosa 2 grammi in 100 ml di vino a macero per 5 giorni prendere un bicchierino generalmente prima dei pasti

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

La specie è soggetta a restrizioni legali in alcuni Paesi. In molte regioni italiane è specie protetta ed è quindi vietata la raccolta.

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