Nella lotta al cambiamento climatico l’Italia risale la classifica dei Paesi virtuosi. E di ben 4 posti, dal 20esimo al 16esimo che meglio degli altri combattono il cambiamento climatico. A dirlo il rapporto annuale sulle performance climatiche degli stati del mondo, preparato da Germanwatch e CAN-Europe, con la collaborazione di Legambiente.
Cambiamento climatico, l’Italia risale
la classifica dei Paesi virtuosi
E a guardare bene i dati, se si nota che chi si sta impegnando di più sono paesi in via di sviluppo come l’India e il Brasile, l’impegno per il clima da parte dell’Europa sta decelerando. Nessun paese al mondo è riuscito a contenere le sue emissioni di gas dunque i primi tre posti alla classifica non sono stati assegnati. Ciò significa che l’impegno in questa lotta fondamentale per il Pianeta non è ancora assolutamente sufficiente e l’accordo di Parigi è ancora ben lungi dall’essere compiuto.
Cambiamento climatico, la Francia prima in classifica
Dopo i primi tre posti non assegnati, al quarto posto, dunque sostanzialmente prima nella classifica nella lotta al cambiamento climatico si conferma la Francia, anche per il ruolo svolto nell’Accordo di Parigi. Al quinto la Svezia e al sesto il Regno Unito che beneficiano delle politiche climatiche dei precedenti governi. Il Marocco, all’ottavo posto, ma solo perché ospita la Conferenza sul clima di Marrakech Cop22, attualmente in corso e che consolida così la sua leadership in Africa grazie a rinnovabili e piani ambiziosi.
Cambiamento climatico, l’Italia fa un passo in avanti
Eppure, l’Italia fa un primo passo in avanti. Passa così dal 20esimo al 16esimo posto e grazie a delle azioni sostenibili come è per la consederevole riduzione delle emissioni che si riducono del 4,6% rispetto allo scorso anno. Non solo: il nostro Paese sta investendo in rinnovabili grazie al piano predisposto e al contributo dell’efficienza energetica (21° posto) combinato con la perdurante stagnazione economica. Il rapporto non manca comunque di appuntare la sua attenzione sulle mancanze, come per l’Italia quelle legate ad una vera e propria politica nazionale sul clima a livello degli altri partner europei, ponendo su questo l’Italia in fondo alla classifica specifica (al 44 esimo posto).
Cambiamento climatico, trend positivi per Argentina e Brasile
Nella lotta contro i gas serra si conferma anche l’impegno di economie emergenti come India, Argentina e Brasile. La Germania, al contrario, dopo essere stata leadership in questo ambito retrocede in classifica al 29esimo posto e a causa della quota ancora considerevole di carbone nel suo mix energetico. Agli ultimi posti si posizionano Stati Uniti (43) e Cina (48) che restano i principali responsabili (insieme contribuiscono al 38% delle emissioni globali) dell’attuale surriscaldamento climatico.
Cambiamento climatico, gli Stati Uniti i peggiori
Gli Stati Uniti sono indietreggiati ancora in quasi tutti gli indicatori, compromettendo alcuni passi in avanti compiuti negli ultimi anni. Per quanto riguarda la Cina, nonostante la scarsa performance, va sottolineato il suo ruolo nella riduzione del consumo globale di carbone, grazie alla chiusura lo scorso anno di 30 centrali.
I peggiori tra i paesi industrializzati sono, invece: Canada (al 55esimo posto, ndr), Australia (al 57esimo posto, ndr) e Giappone (al 60esimo) con politiche climatiche ed energetiche del tutto inadeguate per salvare il Pianeta.